Cosa fare quando l’amministratore non risponde più? A chi rivolgersi? L’importanza dell’associazione di riferimento
Un condominio senza guida
Le email restano senza risposta. Le telefonate squillano a vuoto. Le urgenze si accumulano: una perdita d’acqua, una diffida del Comune, un contenzioso col vicino rumoroso. Ma l’amministratore… è irreperibile. Può succedere: malattia, crisi professionale, cattiva gestione o semplice abbandono. Ma cosa significa realmente quando l’amministratore non risponde più? E soprattutto: cosa può (e deve) fare il condominio?
Il silenzio non è mai neutro
L’amministratore è una figura centrale: rappresenta legalmente il condominio, gestisce il denaro comune, cura i rapporti con i fornitori, risponde a richieste dei condomini, rispetta scadenze tecniche e normative. Il suo silenzio prolungato non è solo fastidioso: può causare danni materiali e legali al condominio, oltre a creare un vuoto di gestione pericoloso.
Cosa vuol dire, tecnicamente, “amministratore assente”
Non basta che sia in ferie qualche giorno. Parliamo di assenza quando:
- non risponde a email, PEC, raccomandate o telefonate per settimane o mesi;
- non convoca l’assemblea annuale di approvazione del bilancio;
- non paga i fornitori, creando morosità e possibili sospensioni di servizi;
- non rispetta scadenze obbligatorie, come il deposito del rendiconto o la verifica degli impianti;
- non interviene su urgenze, come infiltrazioni, guasti elettrici o segnalazioni di pericolo.
In questi casi, l’amministratore non sta più esercitando correttamente il suo mandato, e può essere considerato inadempiente.
Cosa può (e deve) fare il condominio
Se l’amministratore scompare o non svolge più i suoi doveri, i condomini non sono impotenti. Ecco le mosse concrete:
1. Richiedere un’assemblea straordinaria
Anche senza l’amministratore, i condomini possono autoconvocarsi (art. 66 disp. att. c.c.): è sufficiente che almeno due condomini che rappresentino un sesto del valore millesimale facciano richiesta scritta. Possono così deliberare la revoca dell’amministratore inadempiente e la nomina di uno nuovo.
2. Procedere con revoca giudiziale
Se l’amministratore non convoca l’assemblea, non consegna documentazione, o si rifiuta di lasciare l’incarico, ogni singolo condomino può ricorrere al tribunale per chiedere la revoca giudiziale (art. 1129 c.c.). È una procedura più lunga, ma necessaria in caso di ostruzionismo o abbandono.
3. Chiedere supporto all’associazione di categoria
Ed è qui che entra in gioco l’associazione professionale a cui l’amministratore è (o dovrebbe essere) iscritto. Le associazioni serie — come Camera Condominiale Varese e altre realtà territoriali o nazionali — offrono tutela ai condomini, facilitano la mediazione, e se necessario segnalano o sostituiscono l’amministratore inadempiente.
Perché rivolgersi a un’associazione?
Le associazioni non sono solo per gli amministratori: sono interlocutori privilegiati anche per i condomini, soprattutto quando la fiducia nel professionista viene meno.
Una buona associazione:
- accoglie segnalazioni formali di cattiva gestione;
- verifica lo stato dell’amministratore associato;
- può proporre professionisti qualificati per la sostituzione;
- promuove standard etici e formativi per tutelare il condominio medio.
Rivolgersi a un’associazione è più rapido ed efficace che affrontare tutto da soli o buttarsi subito in azioni legali.
Conclusione: non aspettare che sia troppo tardi
Un amministratore che non risponde non è solo un problema gestionale: è un rischio per il valore del patrimonio comune, per la sicurezza degli impianti e per la legalità delle decisioni assembleari. Agire subito è essenziale, e oggi i condomini hanno strumenti chiari per farlo — a partire dalla forza dell’autoconvocazione, dal supporto legale e dalla rete delle associazioni serie, che diventano un vero presidio di legalità.
CAMERA CONDOMINIALE VARESE