C’è un tema che negli ultimi mesi sta infiammando assemblee e studi legali di tutta Italia: l’amministratore di condominio in proroga ha diritto al compenso? La risposta, come ha chiarito di recente la giurisprudenza, è netta: no.
Un chiarimento che scuote le abitudini di tanti condomìni e apre una riflessione più ampia sul ruolo, le responsabilità e i diritti di chi amministra i nostri palazzi. In questo articolo analizzeremo cosa dice la legge, come funziona la proroga, cosa comporta per i condomini e per gli amministratori e quali sono le buone pratiche per evitare conflitti.
Perché il condominio non è solo un luogo di convivenza, ma anche un microcosmo giuridico dove ogni parola del codice civile pesa.
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Chi è l’amministratore di condominio e cosa fa davvero
Prima di entrare nel cuore della questione, è utile ricordare chi è l’amministratore di condominio e quali compiti svolge. Non si tratta solo di un “contabile” che redige bilanci, ma di una figura centrale nella gestione delle parti comuni del condominio, con responsabilità giuridiche, economiche e, spesso, anche umane.
I compiti principali
- Custodire e gestire le parti comuni (scale, tetto, cortile, ascensore).
- Redigere e presentare il rendiconto annuale.
- Convocare e presiedere l’assemblea condominiale.
- Far rispettare il regolamento condominiale.
- Rappresentare il condominio in giudizio.
Un ruolo complesso, che richiede competenze tecniche, giuridiche e relazionali.
La proroga dell’amministratore: cosa signific
Quando scade il mandato annuale dell’amministratore, può succedere che l’assemblea non nomini subito un sostituto. In questi casi, l’amministratore resta in carica “in prorogatio”, cioè continua a svolgere le sue funzioni fino a nuova nomina.
Ma attenzione: la proroga non è un nuovo mandato, è solo una gestione temporanea per evitare il vuoto amministrativo.
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Amministratore in proroga: niente compenso
La sentenza riportata da Il Sole 24 Ore ha chiarito un punto cruciale: l’amministratore in proroga non ha diritto al compenso. Perché?
Il principio di legge
Il mandato dell’amministratore dura un anno e può essere rinnovato solo con delibera assembleare. Se scade senza rinnovo, il professionista resta in carica solo per garantire la continuità amministrativa, ma non può pretendere un compenso aggiuntivo.
Cosa significa in pratica
- Nessun diritto a nuovi onorari durante la proroga.
- Il compenso si riferisce solo all’anno deliberato.
- In caso di ritardo nella nomina, il condominio non deve corrispondere ulteriori somme.
I rischi per i condomini e per l’amministratore
La questione non è solo economica: dietro c’è il tema della responsabilità.
Per i condomini
- Possibile mancanza di chiarezza sulle spese condominiali.
- Rischio di liti se l’amministratore chiede compensi non dovuti.
- Maggiori tensioni in assemblea.
Per l’amministratore
- Svolge le funzioni senza diritto a ulteriori compensi.
- Rischia contenziosi se insiste a richiedere onorari.
- Può essere accusato di mala gestione se non convoca tempestivamente l’assemblea.
Come prevenire i conflitti in assemblea condominiale
Il segreto è uno solo: chiarezza.
- L’assemblea condominiale deve essere convocata entro i termini per rinnovare o sostituire l’amministratore.
- Ogni decisione deve essere verbalizzata e trasparente.
- I condomini devono conoscere bene i loro diritti e doveri, anche in materia di spese condominiali.
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Regolamento condominiale e ruolo della polizza
In molti casi, il regolamento condominiale può contenere clausole che regolano i rapporti con l’amministratore. Inoltre, la questione si intreccia con le coperture assicurative: una polizza condominiale ben strutturata può tutelare il condominio da danni o contestazioni che emergono durante periodi di proroga.
Conclusione: un’occasione per ripensare il condominio
Il tema del compenso dell’amministratore in proroga non è una semplice questione legale, ma un’occasione per riflettere sul modo in cui viviamo il condominio. Serve maggiore consapevolezza condominiale, chiarezza nei rapporti e una cultura della convivenza che vada oltre le liti da pianerottolo.
La regola è semplice: un amministratore bravo e ben formato va confermato con fiducia, non lasciato in proroga. Perché un condominio ben gestito vale più di mille sentenze.
👉 E voi? Avete mai avuto problemi con amministratori “in proroga”? Raccontatecelo nei commenti e iscrivetevi alla newsletter di Benvenuti in Condominio per restare aggiornati.
Redazione