Chi vive in un condominio lo sa: dietro ogni porta si nascondono mondi diversi, ma anche problemi comuni.
Tra questi, la gestione dell’età che avanza — propria o dei propri cari — è una delle sfide più delicate del vivere contemporaneo.
In una società che invecchia rapidamente, dove il numero di over 70 cresce ogni anno e la solitudine è un rischio concreto, nasce un’idea che unisce praticità, risparmio e solidarietà: la badante condominiale.
Un modello innovativo di assistenza condivisa, già sperimentato con successo in città come Roma, Milano e Bologna, che permette a più famiglie dello stesso stabile di usufruire dei servizi di una badante professionale in comune.
Non più un aiuto privato e costoso, ma una figura al servizio dell’intero condominio, capace di offrire sostegno quotidiano agli anziani, ai malati, e a chi, semplicemente, ha bisogno di una mano in più.
Un’idea semplice, ma rivoluzionaria, che sta trasformando i condomini italiani in piccole reti di welfare di prossimità.
Chi è e cosa fa una badante condominiale
La badante condominiale è una figura professionale qualificata che opera all’interno di un singolo condominio, offrendo servizi di assistenza non a una sola persona, ma a più residenti che ne hanno bisogno.
Può essere assunta direttamente dal condominio, tramite l’amministratore e con il consenso dell’assemblea, oppure condivisa da più famiglie dello stesso stabile attraverso un contratto collettivo.
Le sue mansioni sono molteplici:
- aiuto nelle attività quotidiane (spesa, farmaci, accompagnamento dal medico);
- supporto nella gestione della casa;
- compagnia agli anziani soli;
- monitoraggio di situazioni a rischio (cadute, malesseri, disorientamento);
- piccole mansioni di assistenza domestica e igienica.
Ma non solo. La badante condominiale diventa un punto di riferimento sociale, una figura che “fa rete” tra vicini, familiari e servizi territoriali.
In molte realtà, è stata definita la “sentinella della comunità condominiale”: discreta, empatica e sempre presente.
Come funziona e chi paga la badante condominiale
La gestione economica è uno dei punti più interessanti del modello.
La spesa viene suddivisa tra i condomini che desiderano usufruire del servizio, con un contributo proporzionale al tempo di utilizzo o alla necessità.
In alcuni casi, l’intero condominio partecipa con una quota minima, riconoscendo il valore sociale della figura anche per la sicurezza generale dello stabile.
Esempio pratico
In un condominio di 20 famiglie, tre nuclei con persone anziane possono accordarsi per dividere il costo mensile di una badante a tempo pieno.
Il contratto è regolare, gestito dall’amministratore o da un’agenzia specializzata.
Il vantaggio?
- Risparmio del 40-50% rispetto a una badante privata.
- Presenza continuativa nello stabile.
- Maggiore tranquillità per tutti i condomini.
In alcune città, come Roma e Milano, i Comuni stanno valutando contributi o incentivi per promuovere questa forma di welfare di prossimità.
Il ruolo dell’amministratore di condominio
La figura dell’amministratore è centrale: è lui (o lei) a poter proporre il servizio, valutare i preventivi e gestire il contratto in trasparenza.
Deve però avere il mandato dell’assemblea, con una delibera che approvi:
- la decisione di introdurre il servizio;
- il regolamento di utilizzo;
- la ripartizione dei costi;
- le responsabilità assicurative.
L’amministratore diventa così un promotore di benessere collettivo, capace di interpretare il condominio non solo come un luogo di spese e lamentele, ma come una comunità viva, organizzata e solidale.
Sul sito www.benvenutiincondominio.it, sono già disponibili modelli di delibera e linee guida per avviare un progetto di badante condominiale in modo legale e trasparente.
I vantaggi concreti della badante condominiale
Per le famiglie
- Riduzione dei costi: la spesa condivisa rende accessibile un servizio spesso proibitivo.
- Maggiore sicurezza: una presenza costante nello stabile permette di intervenire in caso di emergenza.
- Flessibilità: ogni famiglia può concordare turni o fasce orarie personalizzate.
Per gli anziani
- Compagnia quotidiana: una figura di riferimento riduce la solitudine, una delle principali cause di disagio psicologico.
- Assistenza leggera ma costante: supporto per piccole incombenze, senza l’invasività di una convivenza.
- Sensazione di appartenenza: vivere in un condominio che si prende cura è un grande conforto.
Per il condominio
- Maggiore coesione tra i residenti.
- Riduzione dei conflitti: la presenza di una figura neutrale aiuta a mediare piccoli contrasti.
- Un valore aggiunto immobiliare: un condominio che offre servizi condivisi è più appetibile sul mercato.
🧑⚕️ H2 – Una rete di welfare di prossimità
Il concetto di badante condominiale si inserisce in un panorama più ampio: quello del welfare di prossimità, ossia servizi sociali integrati nel tessuto urbano.
È la logica dei condomini solidali, in cui ogni palazzo diventa un piccolo centro di benessere e aiuto reciproco.
Non è un caso che in città come Bologna, Torino e Firenze siano nati progetti sperimentali sostenuti dalle amministrazioni locali.
Il futuro dell’abitare passa anche da qui: dal trasformare i condomini in luoghi di cura condivisa.
Aspetti legali e assicurativi
Per istituire una badante condominiale è necessario:
- Delibera assembleare valida (con maggioranza semplice o qualificata, a seconda del regolamento).
- Contratto regolare stipulato dal condominio o dalle famiglie aderenti.
- Copertura assicurativa contro infortuni e responsabilità civile.
È fondamentale che la figura sia inquadrata nel contratto collettivo nazionale del lavoro domestico (CCNL), con orari, ferie e contributi regolarmente versati.
In caso di assunzione diretta da parte del condominio, l’amministratore agisce come datore di lavoro pro tempore.
Tutto deve essere trasparente, tracciato e approvato dai condomini.
Badante condominiale e innovazione sociale
Oltre ai vantaggi pratici, il modello introduce un cambio culturale profondo:
trasforma il condominio da luogo di isolamento a centro di vita e solidarietà.
È una risposta concreta a tre grandi problemi del nostro tempo:
- invecchiamento della popolazione,
- crisi dei servizi pubblici di assistenza,
- fragilità delle reti familiari.
In un Paese dove un anziano su tre vive da solo, la badante condominiale rappresenta una forma di “cura di comunità” a portata di casa.
Esperienze virtuose in Italia
A Roma, in via Cassia, un condominio di 60 famiglie ha introdotto una badante condominiale a rotazione.
Il servizio è gestito dall’amministratore e cofinanziato da un’associazione di quartiere.
Risultato?
Riduzione dei costi, miglioramento della qualità di vita e una rinnovata armonia tra vicini.
A Bologna, invece, un progetto comunale ha messo in rete più condomini dello stesso quartiere, con un team di badanti professionali e un referente sociale.
Il successo è stato tale da diventare un modello replicabile.
Quanto costa e come organizzarsi
Il costo medio di una badante condominiale varia tra 700 e 1.200 euro al mese, a seconda delle ore e delle mansioni.
Diviso tra più famiglie, il contributo può scendere anche sotto i 200 euro mensili a nucleo.
Per iniziare:
- Discutere la proposta in assemblea condominiale.
- Valutare preventivi da cooperative o agenzie.
- Nominare un referente interno.
- Stipulare una convenzione di servizio con regole chiare su orari, turni e responsabilità.
Sul portale www.benvenutiincondominio.it è possibile consultare un vademecum completo su come avviare servizi condivisi in condominio.
Una scelta etica e sostenibile
In un’epoca in cui tutto si compra e si vende, la badante condominiale restituisce valore al concetto di cura reciproca.
Non è solo un servizio, ma un atto di civiltà che riduce la solitudine e migliora la vita di comunità.
E non dimentichiamo l’aspetto ambientale: meno spostamenti, meno costi di trasporto, più ottimizzazione delle risorse.
Una scelta economica, sociale e sostenibile.
Conclusione: un condominio più umano è possibile
La badante condominiale rappresenta una delle innovazioni sociali più intelligenti del vivere urbano moderno.
Non sostituisce l’affetto dei familiari, ma lo integra.
Non è carità, è solidarietà organizzata.
Se ben gestita, può trasformare i nostri palazzi in luoghi di convivenza autentica, dove la parola “vicino di casa” torna ad avere il significato più bello: essere accanto, non solo abitare accanto.
E tu, nel tuo condominio, hai mai pensato a introdurre un servizio di badante condivisa?
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👉 Per approfondire: leggi anche “Condominio solidale: quando la collaborazione fa risparmiare”.
Redazione