Il 2026 segna una svolta epocale nel mondo dell’edilizia e delle agevolazioni fiscali: il Superbonus, così come lo abbiamo conosciuto, non ci sarà più.
La stagione dell’incentivo al 110%, che ha animato assemblee condominiali e scatenato cantieri in ogni quartiere, volge al termine.
Al suo posto, il Governo ha varato un nuovo schema di Bonus Casa, con aliquote ridotte (50% e 36%) ma più sostenibili nel tempo e mirate a favorire gli interventi di manutenzione, sicurezza ed efficienza energetica ordinaria.
Per i condomini italiani, questo significa un ritorno alla normalità, ma anche la necessità di ripensare la gestione dei lavori, valutando attentamente costi, priorità e strategie di spesa.
Come si accede ai nuovi incentivi?
Chi ne può beneficiare?
E quali lavori restano coperti?
In questo articolo approfondiamo tutte le risposte, con un’analisi chiara, aggiornata e utile per amministratori, tecnici e condomini.
Cosa prevede il Bonus Casa 2026: le nuove detrazioni
Il Bonus Casa 2026 è la naturale prosecuzione delle detrazioni edilizie già previste dagli articoli 16-bis e seguenti del TUIR.
Dal 2025 al 2026, le detrazioni per i lavori di casa tornano ai regimi ordinari, con una semplificazione delle percentuali e delle procedure.
Le principali misure:
- Bonus Ristrutturazioni 50%, per lavori di manutenzione straordinaria su singole unità o parti comuni condominiali;
- Detrazione 36%, per interventi di recupero edilizio non rientranti nel 50%;
- Ecobonus, con aliquote tra 50% e 65% per interventi di efficienza energetica;
- Sismabonus, per la riduzione del rischio sismico;
- Bonus Verde, confermato per giardini e aree esterne condominiali;
- Bonus Barriere Architettoniche, prorogato al 2026 con detrazione fino al 75%.
Cosa cambia davvero rispetto al Superbonus
Il Superbonus 110% aveva rappresentato una rivoluzione: un incentivo straordinario che permetteva di ristrutturare gratis, grazie a cessione del credito e sconto in fattura.
Ma con l’aumento dei costi e i vincoli di bilancio europei, quella stagione è finita.
Il Bonus Casa 2026 segna un ritorno a politiche fiscali più sobrie, ma anche più realistiche.
Ecco le principali differenze:
| Aspetto | Superbonus | Bonus Casa 2026 |
|---|---|---|
| Aliquota | 110% (poi 90%, 70%) | 50% o 36% |
| Beneficiari | Condomini, persone fisiche, enti | Stessi soggetti, con limiti di reddito per alcune detrazioni |
| Modalità | Cessione del credito / sconto in fattura | Solo detrazione in dichiarazione |
| Durata | Fino al 2025 (alcuni al 2026) | Fino al 31 dicembre 2026 |
| Obiettivi | Efficientamento energetico e antisismico | Manutenzione, sicurezza, risparmio energetico |
La differenza più importante è che non sarà più possibile “ristrutturare gratis”: la spesa iniziale dovrà essere sostenuta dai condomini, che recupereranno le detrazioni in 10 anni.
Chi può usufruire del Bonus Casa 2026
Possono accedere alle detrazioni:
- i proprietari e i comproprietari di immobili residenziali;
- i condomini, per lavori sulle parti comuni (facciate, scale, tetti, impianti);
- gli inquilini o comodatari, se autorizzati;
- gli amministratori di condominio, per conto dell’edificio;
- i familiari conviventi del possessore dell’immobile.
Ogni intervento deve essere documentato da fatture e bonifici parlanti, e i pagamenti devono essere tracciabili.
Il tutto deve essere approvato in assemblea condominiale, con delibera regolare e quorum previsti dalla legge (art. 1136 c.c.).
I lavori ammessi nel condominio
Tra gli interventi più richiesti nei condomini rientrano:
- rifacimento delle facciate e dei balconi;
- coibentazione del tetto o del cappotto termico;
- sostituzione della caldaia condominiale;
- messa a norma dell’impianto elettrico o idraulico;
- installazione di ascensori o piattaforme elevatrici;
- sistemazione di giardini e cortili condominiali;
- interventi di rimozione delle barriere architettoniche.
Questi lavori possono essere cumulati con altri bonus, come il Bonus Verde o il Bonus Sicurezza, creando un effetto “a cascata” che massimizza i benefici fiscali.
L’importanza dell’amministratore di condominio
Con la fine del Superbonus, il ruolo dell’amministratore torna centrale.
Deve essere in grado di coordinare tecnici, assemblee e documentazione fiscale in modo trasparente e professionale.
“Il Bonus Casa 2026 sarà un banco di prova per gli amministratori: chi saprà gestire bene i nuovi incentivi renderà il condominio più efficiente e sostenibile.”
Gli amministratori devono anche informare correttamente i condomini sulle scadenze, sui limiti di spesa e sugli adempimenti ENEA, obbligatori per i lavori di efficientamento energetico.
Come approvare i lavori in assemblea condominiale
Per accedere ai bonus, serve una delibera assembleare approvata con le maggioranze previste:
- maggioranza degli intervenuti e 1/3 del valore millesimale per lavori di manutenzione straordinaria;
- maggioranza semplice per lavori di sicurezza o barriere architettoniche;
- unanimità solo per modifiche sostanziali alle parti comuni.
L’amministratore deve poi incaricare un tecnico abilitato (ingegnere, architetto o geometra) per la relazione tecnica e la comunicazione all’ENEA.
Come sfruttare al meglio il Bonus Casa 2026
Pianificare in anticipo
Le detrazioni richiedono tempi tecnici lunghi. Conviene programmare i lavori già a inizio anno, per evitare ritardi e accumuli di richieste.
Valutare i preventivi con attenzione
La fine del Superbonus ha fatto calare i prezzi di mercato, ma è bene confrontare più offerte e scegliere ditte certificate.
Puntare su interventi mirati
Meglio pochi lavori ben fatti (es. sostituzione caldaia + infissi) piuttosto che grandi cantieri dispersivi.
Unire risparmio e sostenibilità
Molti condomini scelgono di abbinare il Bonus Casa con il fotovoltaico, creando un mix ideale tra detrazione e risparmio energetico.
Bonus Casa e transizione energetica
Anche se meno generoso del Superbonus, il nuovo schema incentiva comunque la transizione ecologica degli edifici.
Il 40% del patrimonio edilizio italiano ha più di 50 anni: intervenire oggi significa ridurre emissioni, consumi e sprechi.
Il Bonus Casa 2026, dunque, non è solo un aiuto fiscale ma un passo concreto verso un’abitazione più verde e consapevole.
Quanto si risparmia davvero
Un esempio pratico:
Un condominio che spende 100.000 euro per la ristrutturazione delle facciate potrà detrarre 50.000 euro in 10 anni, con rate da 5.000 euro l’anno per ciascun contribuente.
Il vantaggio non è immediato come con il Superbonus, ma garantisce stabilità fiscale e certezza normativa, due elementi fondamentali per evitare i problemi che hanno paralizzato molti cantieri 110%.
Errori da evitare
- Non verificare i requisiti tecnici ENEA.
- Iniziare i lavori senza delibera assembleare.
- Non richiedere preventivi dettagliati.
- Fidarsi di consulenti improvvisati.
Un condominio informato e organizzato evita ritardi e contenziosi legali.
L’effetto sul valore degli immobili condominiali
Le ristrutturazioni con Bonus Casa non solo migliorano il comfort, ma aumentano il valore commerciale degli immobili.
Secondo i dati del mercato immobiliare 2024, gli appartamenti in condomini ristrutturati valgono dal 10 al 25% in più.
Investire in efficienza energetica e manutenzione non è una spesa, ma un guadagno a lungo termine.
Conclusione: un bonus più sobrio ma più sostenibile
Il Bonus Casa 2026 rappresenta la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova stagione di realismo.
Niente più ristrutturazioni “a costo zero”, ma incentivi stabili, semplici e duraturi.
Per i condomini italiani, è il momento di tornare a pianificare con metodo, evitando eccessi ma sfruttando al massimo le opportunità fiscali disponibili.
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Redazione