Con l’arrivo dell’autunno e l’inizio della stagione del riscaldamento, torna al centro dell’attenzione un tema che tocca milioni di famiglie italiane: il caro energia. Un problema che non riguarda solo la sfera privata, ma che ha un impatto diretto e spesso sottovalutato sulla vita condominiale.
Nel 2025, il costo dell’energia per i condomìni – specialmente quelli con impianti centralizzati – è tornato a salire dopo una temporanea stabilizzazione, mettendo a dura prova i bilanci familiari e la gestione ordinaria degli edifici. Secondo le ultime rilevazioni dell’ARERA, le spese per riscaldamento e consumo energetico negli immobili collettivi sono aumentate del 12% rispetto allo scorso anno.
Bollette più care, tensioni più alte
L’effetto è immediato: aumentano le spese condominiali e con esse le difficoltà di convivenza.
La buona notizia è che il condominio, da semplice oggetto passivo della crisi, può trasformarsi in protagonista della transizione energetica. Grazie alle comunità energetiche rinnovabili (CER) e agli impianti fotovoltaici condominiali, oggi è possibile abbattere i costi e aumentare l’autonomia.
Nel 2024 il Governo ha approvato incentivi significativi per i condomìni che decidono di installare pannelli solari condivisi e di unirsi in comunità energetiche. Si tratta di soluzioni ancora poco conosciute ma dal grande potenziale, soprattutto per i palazzi costruiti prima degli anni 2000.
Il ruolo dell’amministratore e della comunità
In questo scenario, l’amministratore condominiale assume un ruolo sempre più strategico: non solo gestore contabile, ma mediatore di innovazione, capace di proporre soluzioni sostenibili e accessibili.
Fondamentale anche il coinvolgimento della comunità dei condomini: senza una partecipazione attiva, informata e condivisa, anche il miglior progetto rischia di arenarsi. Assemblee tematiche, incontri con esperti, votazioni trasparenti e informazione chiara sono gli strumenti per avviare un cambiamento reale.
Il futuro è collettivo (e sostenibile)
Il condominio è oggi il primo fronte urbano in cui si gioca la sfida del risparmio energetico e della sostenibilità. Non è solo una questione di numeri in bolletta, ma di scelte culturali e politiche che trasformano lo spazio abitativo in una risorsa comune.
In un momento storico in cui le soluzioni individuali mostrano i loro limiti, il vivere condiviso – se ben gestito – può diventare una risposta concreta alle crisi globali, dal cambiamento climatico all’inflazione.
Vuoi proporre il tuo condominio come caso di studio o raccontare un’esperienza? Scrivici! Perché il cambiamento parte anche dal tuo pianerottolo.
Redazione