domenica, 27 luglio 2025

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Che peso hanno le infiltrazioni in un condominio e come risolverle in modo definitivo

Non c’è un condominio che ogni anno non senta parlare in assemblea di almeno una infiltrazione.
Spesso si tratta degli ultimi piani, vuoi per il tetto, il lastrico o il cornicione, ma ci sono anche le infiltrazioni determinate dalle facciate a seguito di distacchi di intonaco e altre che nel tempo diventano dei veri e propri interrogativi, in particolare in prossimità di poggioli o pluviali.

Purtroppo quando si parla di tetti, in particolare se sono lastrici solari, seppure sia prassi comune e necessaria effettuare negli anni interventi circoscritti e localizzati, con questi piccoli o medi interventi, di solito, si risolvono delle problematiche per un paio di stagioni, ma in realtà se ne favoriscono di nuove per il futuro; ciò avviene inevitabilmente, perché è molto complesso, quasi impossibile, in un tetto piano rispettare le pendenze, ancora meglio dire, “il corso dell’acqua” e non creare con “toppe”, nuovi punti mini punti di ristagno o nei casi peggiori micro-barriere al corso dell’acqua piovana verso l’esterno.

Se si ha un lastrico solare che è stato rifatto 20 anni fa, con tutta probabilità si avrà una guaina che non può più essere efficacemente impermeabile, anche se protetta da una pavimentazione, potrà durare certamente ancora, ma solo se non verranno favoriti punti di ristagno di acqua/umidità/piccoli detriti, sia con “tapulli” che con vasi di piante ad esempio (in particolar modo se verso il perimetro del lastrico); la perduta impermeabilità della guaina determina sempre l’inizio della lenta o veloce infiltrazione di bagnato al piano di sotto e nel 90% dei casi questo avviene per micro-ristagni di acqua e sporcizia.

LE SOLUZIONI CI SONO
Quando ci si rende conto di una infiltrazione in casa si pensa sempre che esattamente sopra si possa intercettare il problema
, ma siccome l’acqua cammina non è sempre così. Seppure di solito si ricorra all’intuizione visiva dello stato delle cose, per determinare origine e percorso dell’acqua, oppure (nei casi con recidive) a ispezioni invasive con rilascio di liquidi coloranti, spesso viene completamente dimenticato che la via di mezzo, rappresenterebbe da sola, la concreta soluzione ed è una pratica ecologica comprovata da decenni, poco costosa, non invasiva, in grado di produrre risultati certi se eseguita con competenza e, si tratta della Termografia, effettuata da terra e, in maniera complementare, dallo stesso dispositivo, in volo, con Drone.

La termografia radiometrica infrarossa purché ad alta risoluzione ed eseguita in un momento climatico favorevole ai rilievi, è una ispezione che regala all’istante sul monitor (e rilascia poi un corredo documentale fotografico visuale ed infrarosso) non solo una visione più ampia degli spazi, controllando ben più superficie, ma anche una vera a propria “lastra” che inequivocabilmente è in grado di restituire a livello “termico” il percorso dell’acqua, percorso che una volta concretamente individuato, agevolerà anche l’individuazione delle precise cause, all’occhio del tecnico.

Uno dei tanti esempi di casi risolti
Un condominio, con il suo attento amministratore, da tre anni indagava, su una infiltrazione nell’angolo del soffitto di una camera da letto, ad un piano intermedio; considerato che fu escluso che l’infiltrazione provenisse dalla camera di sopra, come anche le più ovvie cause, dopo alcune spese e non poche fatiche, si cominciò a puntare il dito sulla prossimità del poggiolo di sopra che non aveva una pavimentazione nuova. In questo caso, per risolvere subito ogni dubbio ed individuare concretamente da dove entrasse l’acqua, trattandosi di facciata ad un piano medio alto, è stato fondamentale mettere in volo il termografo con il suo Drone, ed in soli cinque minuti si è trovata la causa.
Poi, dopo aver controllato bene da vicino con più angolazioni, l’ingresso dell’acqua era esattamente causato dal punto di ingresso dell’anello in ferro con punte nella muratura della facciata.

Sara Janecek