martedì, 18 novembre 2025

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Come ti reinvento uno spazio…con arte

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Spesso questo rappresenta un atto di coraggio e una dimostrazione di saper andare oltre, eppure credo sia un passo fondamentale per rendere davvero unico lo spazio in cui abitiamo. La maggior parte delle persone si concentra e mantiene come validi soltanto quelli che possono definirsi come luoghi canonici deputati all’arte, alla storia e alla cultura. Ciò che si trova oltre o fuori da questi schemi non viene considerato oppure viene visto come qualcosa di strano e un po’ oltraggioso nei confronti del dogmatico (un po’ statico e polveroso talvolta) mondo dell’arte.

Tuttavia, anche i condomini possono ritagliarsi il loro piccolo angolo di meraviglia in un modo che può risultare sorprendente. A ben pensarci, rivoluzionare i preconcetti rappresenta proprio il fondamento principale del costruire bellezza. I più grandi artisti o letterati sono mai riusciti a incanalarsi nei preconcetti? Secondo mia modesta memoria, mai. E anzi: erano i più fermi oppositori di ciò che era legge assoluta e imprescindibile. Anche senza visitare musei, monumenti o gallerie che pur rimangono i luoghi deputati per eccellenza, la meraviglia può essere creata ed ammirata da tutti.

Avete presente quelle bellissime rappresentazioni che trovate affisse ai muri in luoghi quasi sempre di passaggio e che nemmeno vengono considerati? Persino l’androne di un palazzo può radicalmente trasformarsi e cambiare completamente aspetto. Quante volte capita di scovare dei cortili in cui sono allocate vere e proprie opere d’arte. La nostra città in questo non è seconda a nessuno.

Partendo dall’esempio della città di Varese, si nota quanto non sia inusuale trovare nei posti più impensabili dei murales preziosi e suggestivi. Sono molteplici gli autori di queste straordinarie creazioni artistiche. Già all’ingresso della città, in prossimità di piazzale Trieste, è possibile ammirare la preziosa opera di Renato Reggiori creata in una facciata di un palazzo. Affresco meraviglioso ritraente alcune scene della vita di Gesù, collocate nelle bellissime ambientazioni varesine. La cornice delle vicende legate alla vita del figlio di Dio è proprio la provincia e la città giardino. È stato davvero straordinario ricostruire gli scenari ed avere un confronto ed un ricordo da parte del figlio del creatore, purtroppo scomparso da diversi anni.

La sua posizione, in un crocevia importante e in una posizione visibile a tutti, ne fa un prezioso esempio di come gli spazi anonimi dei condomini possono diventare qualcosa di unico. Anziché, come sempre più spesso accade, affiggere anonime e martellanti insegne pubblicitarie, si potrebbe davvero pensare ad una soluzione alternativa e sicuramente riqualificante in tutti i sensi. La Varese Nascosta si è sempre contraddistinta nel mantenere viva la memoria e la riqualifica di molteplici spazi, anche condominiali. Perché uno dei principi fondamentali del suo senso più intimo è proprio quello che la bellezza sia tutti e visibile a tutti, indistintamente. Recentemente si sono svolte anche delle rassegne letterarie all’interno degli stessi cortili cittadini e le collaborazioni con artisti che fanno della street art qualcosa di infinitamente meraviglioso è sempre costante e sinergica.

Artisti come Reggiori e anche di recente Ravo Mattoni possono rappresentare una svolta nel ripensare e ridefinire uno spazio, anche partendo dalle capacità di ogni singolo individuo. Erroneamente si pensa poi che un’opera artistica sia necessariamente appannaggio di professionisti, ma, più di quanto si creda, il cuore di un artista nasce dalla passione. E ricreare uno spazio può essere un grande atto di passione profonda.

Pongo ad esempio un ricordo legato alla mia adolescenza: al liceo classico Cairoli di Varese: in prossimità del laboratorio di arte, era stata riprodotta da alcuni studenti l’opera Danza di Matisse. Sopra un pannello, grande e luminosa. Bellissima e che ravvivava un angolo che altrimenti sarebbe stato deputato ad un semplice e banale sottoscala. Ragazzi volenterosi che hanno ridefinito e riqualificato attraverso la voglia di cambiamento. Chissà se quella riproduzione è ancora presente ma di sicuro il suo messaggio mi è rimasto profondamente nel cuore. Usciamo dagli schemi, dando respiro ai nostri piccoli angoli dimenticati attraverso l’arte e la bellezza. Perché, molto frequentemente, ciò che vediamo prima dell’ingresso di casa può essere davvero un posto migliore per tutti e per sempre.

Maria Francesca Nicolò

10-12 OTTOBRE | VARESE - Palazzo Estense

1° EDIZIONE

Il Villaggio del Condominio

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