Wisteria Lane, Fairview.
Case impeccabili, giardini curati, vialetti sempre puliti, bambini che giocano e vicini che sorridono. Ma dietro quella perfezione da rivista, Wisteria Lane è tutto tranne che un quartiere tranquillo.

Con Desperate Housewives, la televisione ci ha regalato una delle rappresentazioni più complesse e affascinanti del vicinato come condominio diffuso: senza scale né ascensori, ma con tutte – e forse più – le dinamiche tipiche di una convivenza forzata.

Il condominio senza muri (ma con tante recinzioni)

A differenza del classico palazzo verticale, Wisteria Lane è una strada. Ma la realtà è che:

• le case si guardano dentro a vicenda,
• i giardini sono più pubblici che privati,
• e i segreti sono impossibili da nascondere.

In questo senso, Desperate Housewives racconta il condominio “orizzontale”, dove i confini fisici esistono, ma quelli sociali sono praticamente inesistenti.

I vicini: amici, nemici o detective?

Bree, Susan, Lynette, Gabrielle… sono amiche, sì, ma anche osservatrici implacabili del quartiere.
In ogni episodio, uno sguardo da dietro le tende o una conversazione in giardino può trasformarsi in:

• un litigio,
• una cospirazione,
• o un caso da risolvere.

Come in ogni condominio che si rispetti, la curiosità è sempre borderline con l’invadenza. Ma qui, spesso, diventa salvezza.

L’assemblea di quartiere? Meglio evitare

Nelle rare occasioni in cui gli abitanti di Wisteria Lane si riuniscono ufficialmente (fiere, feste, riunioni cittadine), i risultati sono:

• tensioni mai sopite che esplodono,
• rivalità vecchie di anni che riemergono,
• facciate che crollano (metaforicamente… e a volte letteralmente).

In pratica: l’assemblea condominiale in versione drammatica e hollywoodiana.

Il “custode” di Wisteria Lane? Mary Alice

La narrazione di Desperate Housewives è affidata alla voce di Mary Alice, la vicina scomparsa che osserva tutto dall’aldilà.
Un’idea geniale che sottolinea una verità condominiale profonda:

anche chi non c’è più… resta nella memoria collettiva del palazzo.

In ogni condominio c’è chi continua a “vivere” nei racconti degli altri, nei pettegolezzi, nelle vecchie discussioni mai risolte. Mary Alice è questo. Una sorta di spirito guida del condominio.

I segreti: vero carburante del vicinato

Ciascuna casa nasconde qualcosa:

• un tradimento,
• una seconda identità,
• un figlio illegittimo,
• un cadavere in cantina.

Se Wisteria Lane fosse un vero condominio, sarebbe probabilmente commissariato entro il secondo episodio. Eppure, tutto continua, tra una bugia e una torta portata in regalo al vicino.

Il condominio come specchio dell’ipocrisia borghese

Desperate Housewives è satira pura.
Dietro l’erba perfetta e i fiori potati con cura, c’è:

• la solitudine,
• la frustrazione domestica,
• l’inadeguatezza genitoriale,
• l’infedeltà ordinaria.

Ma c’è anche un messaggio forte: la convivenza non è solo fisica, è sociale. Vivere vicini significa scegliere (o subire) di essere coinvolti. E questo ha sempre un prezzo.

Tutto il mondo è paese. E condominio.

Wisteria Lane è americana, patinata, piena di cliché. Ma i meccanismi che mette in scena – curiosità, diffidenza, alleanze tra vicini, amicizie a tempo – sono universali.

Desperate Housewives ci insegna che:

Anche quando i muri non si toccano, le vite si intrecciano.
E che in ogni quartiere, come in ogni condominio, c’è sempre qualcuno che guarda da dietro la tenda.

Redazione