martedì, 18 novembre 2025

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Condominio: luogo che non esiste o non-luogo che esiste?

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Quando parliamo di condominio, pensiamo subito a qualcosa di concreto: un edificio, delle scale, un citofono, le cassette della posta, delle persone che abitano sopra o sotto di noi.
Eppure, se ci fermiamo a riflettere, viene da chiederci: è davvero un luogo, il condominio? O è solo un contenitore di vite separate?

Una domanda che può sembrare filosofica, ma che in realtà tocca il cuore di una questione quotidiana: cosa significa abitare insieme?

Il condominio come “non-luogo”

L’antropologo Marc Augé ha definito i non-luoghi come quegli spazi che usiamo, attraversiamo, ma che non generano legami, identità o appartenenza: aeroporti, centri commerciali, stazioni. Spazi funzionali, anonimi, dove ci si incrocia senza incontrarsi.

Per molti, oggi, il condominio è esattamente questo: un non-luogo.
Ci si vive, ma non ci si conosce.
Si condivide un tetto, ma non una relazione.
Si ascoltano i rumori degli altri, ma senza sapere chi siano.

Ma potrebbe essere un luogo vero

Un luogo, invece, è uno spazio carico di significato, identità, memoria. Un posto in cui sappiamo chi siamo e sentiamo di appartenere.

E allora il condominio può davvero diventare un luogo che esiste, se:

  • conosciamo i nostri vicini per nome (e non solo per numero d’interno)
  • ci salutiamo, ci aiutiamo, ci parliamo
  • lo spazio comune diventa uno spazio vissuto, non solo gestito
  • si creano abitudini condivise, anche minime: una pianta curata insieme, un messaggio gentile in bacheca, una riunione fatta con rispetto

Un cambiamento possibile

Non serve trasformare il condominio in un villaggio utopico.
Ma basta molto poco per trasformarlo da non-luogo a luogo:

  • una parola in ascensore
  • una pianta all’ingresso comune
  • un foglietto con un “grazie” o “buona giornata”
  • una candela accesa in un giorno difficile per qualcuno

Un luogo nasce quando qualcuno si sente visto.
Un condominio diventa umano quando si accorge di sé stesso.

Il condominio esiste se esistono i legami

Forse il condominio, come struttura, è pensato per essere una somma di solitudini ben organizzate. Ma ogni giorno, ciascuno di noi può decidere se lasciarlo così… o iniziare a trasformarlo in qualcosa di diverso.

Un passo alla volta. Un gesto alla volta.

Allora, alla domanda provocatoria:
Condominio: luogo che non esiste o non-luogo che esiste?
La risposta dipende da noi.

Perché esistere non basta.
Per fare la differenza, dobbiamo abitare davvero. Insieme.

Hai mai vissuto un condominio che era davvero un luogo? Scrivici la tua storia: perché ogni spazio condiviso può diventare uno spazio di umanità.

Redazione

10-12 OTTOBRE | VARESE - Palazzo Estense

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Il Villaggio del Condominio

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