Incidenti in aumento in tutta Italia: perché la manutenzione dei cancelli condominiali è una responsabilità che non si può più rimandare
È mattina presto. Una madre accompagna i figli a scuola, uno dei piccoli corre davanti per aprire il cancello del condominio. Un gesto quotidiano, abitudinario, quasi tenero nella sua innocenza. Ma quel cancello, apparentemente innocuo, si blocca, poi riparte di colpo. Un tonfo. Una corsa in ospedale. Un trauma che resterà per sempre.
Non è fiction. È accaduto, più volte, in diverse città italiane. I cancelli automatici e manuali condominiali, spesso percepiti come semplici strumenti di passaggio, sono invece tra i dispositivi più pericolosi se trascurati. E in molti condomìni, purtroppo, lo sono.
Dati inquietanti: quando il cancello uccide
Secondo le statistiche del Ministero delle Infrastrutture e della Sicurezza, negli ultimi cinque anni si sono verificati in Italia oltre 70 incidenti gravi legati a cancelli in ambito privato o condominiale, con diversi casi mortali, anche tra i minori. A causare questi episodi, spesso, non è il caso, ma l’incuria: manutenzioni saltate, controlli mai effettuati, dispositivi antischiacciamento non presenti o disattivati per errore.
In un Paese dove si presta attenzione alla facciata dell’edificio, ai fiori sul pianerottolo o ai citofoni nuovi, il cancello viene spesso dimenticato. Fino a quando è troppo tardi.
Cancelli automatici e sicurezza: cosa dice la normativ
Il cancello condominiale, che sia scorrevole o a battente, è un impianto a tutti gli effetti. Come tale, è soggetto a precise normative, sia in termini di installazione che di manutenzione.
In particolare:
- Deve essere conforme alla Direttiva Macchine 2006/42/CE (recepita in Italia con il D.Lgs. 17/2010), e dotato di marcatura CE;
- Deve essere installato con dispositivi di sicurezza attivi, come:
- Fotocellule antischiacciamento,
- Lampeggianti visivi,
- Sistemi di arresto di emergenza;
- Deve essere manutenuto da tecnici abilitati, con verifiche periodiche obbligatorie.
Eppure, molti amministratori ignorano (o fingono di ignorare) la necessità di aggiornare gli impianti più vecchi, installati prima del 1996, quando le norme erano molto meno severe.
La responsabilità in caso di incidente
Quando accade un incidente, le responsabilità sono chiare e pesanti. Il Codice Civile (art. 2051) prevede che il proprietario o custode di un bene (in questo caso, il condominio attraverso l’amministratore) sia responsabile dei danni causati da quel bene, salvo che non provi il caso fortuito.
In pratica, se il cancello schiaccia, colpisce, si sgancia o blocca e provoca lesioni o morte, l’amministratore e il condominio possono essere chiamati a rispondere penalmente e civilmente.
Il ruolo dell’amministratore: prevenzione, non solo gestione
Un buon amministratore oggi non può più limitarsi a “chiamare il tecnico se si rompe qualcosa”. Deve adottare una politica attiva di sicurezza preventiva, che include:
- Censimento dei cancelli presenti e verifica della loro conformità normativa;
- Piano di manutenzione annuale, con contratti specifici firmati con ditte abilitate;
- Verifica della marcatura CE e aggiornamento degli impianti obsoleti;
- Registrazione delle manutenzioni in un registro accessibile ai condomini;
- Informazione chiara agli abitanti, soprattutto ai genitori, sulle norme d’uso del cancello.
L’approccio femminile: cura, attenzione, responsabilità condivis
Come giornalista, ma anche come madre e cittadina, mi colpisce la superficialità con cui spesso si affrontano questi temi. La sicurezza non è una formalità. È un gesto quotidiano di attenzione verso gli altri, specie verso chi è più fragile: bambini, anziani, persone con disabilità.
Nel dialogo condominiale, un approccio più attento, empatico, relazionale — spesso portato avanti dalle donne nei comitati o nei consigli — può fare la differenza. Non serve essere tecnici per capire che un cancello che si apre a scatti o che non si arresta al contatto va segnalato subito. Non serve una laurea in ingegneria per pretendere un libretto d’impianto o un piano di manutenzione.
Cosa fare oggi, nel proprio condominio
Se sei amministratore o condomino attento, ecco 5 azioni concrete da fare subito:
- Verifica se il cancello ha marcatura CE e certificazioni. Se non ci sono, chiedi una perizia tecnica.
- Controlla che siano presenti fotocellule e dispositivi di arresto. In caso contrario, chiedi preventivi di aggiornamento.
- Chiedi all’amministratore copia del piano di manutenzione. Se non esiste, è ora di scriverne uno.
- Segnala ogni malfunzionamento per iscritto, via mail o PEC.
- Porta il tema in assemblea: la sicurezza riguarda tutti, e può salvare una vita.
Conclusione: il cancello è la porta della nostra comunità
Troppo spesso ci occupiamo di sicurezza solo dopo un dramma. Ma ogni giorno, ogni passaggio, ogni gesto ha un valore.
Un cancello che si apre è simbolo di accoglienza. Uno che si chiude bene è protezione. Uno che si muove in sicurezza è rispetto.
E il rispetto, in condominio, comincia proprio da lì: dalle cose che diamo per scontate.
A.L