“L’ anniversario” è un romanzo di stile autofiction, vincitore del Premio Strega 2025, che narra dell’infanzia e dell’adolescenza dell’autore, segnate dalla presenza di un padre autoritario e di una madre passiva e oppressa. Ambedue queste figure presentano aspetti caratteriali non tipici, a volte bifronti. Il padre, che raramente mostra aspetti di violenza fisica, domina con un controllo costante, con un terrorismo psicologico: impone silenzi, regole rigide e intimidazioni sottili. Le sue tattiche sono manipolatorie: il “falso perdono”, quando fa finta di essere debole per riaffermare la propria forza, i suoi silenzi che colpevolizzano soprattutto i figli, il suo linguaggio, che tende ad opprimere e annientare le personalità dei suoi familiari. E’ un oppressore visibile, da cui è necessario fuggire, a differenza della madre, che, oppressa invisibile, non ha la forza di liberarsi.
La madre è in apparenza una figura fragile e sottomessa, ma la sua rassegnazione è nello stesso tempo una scelta che la porta ad essere complice di questa dinamica familiare opprimente, non essendo in grado di spezzarla. Vi è una quotidianità di gesti, di parole, di fatti in cui la madre appare “assente”, benché ne sia la protagonista. Qualsiasi attività la madre intraprenda viene sempre sminuita dal padre che la mantiene sotto il giogo psicologico della propria autorità e ricerca di predominio. Anche quando la madre, spinta dalla figlia, trova un modesto lavoro (una sostituzione per maternità in un supermercato), questo viene tollerato dal padre ma sminuito.
Il titolo del romanzo è dovuto all’inizio della narrazione proprio il giorno del decimo anniversario dell’ultima volta che il protagonista ha visto i genitori, dieci anni in cui ha interrotto i contatti, cambiato città, cambiato numero di telefono, rivendicando il proprio diritto di rompere legami familiari tossici che hanno influito pesantemente anche nella sua vita di adulto. La rottura definitiva con i genitori è un atto non di odio ma di sopravvivenza.
Il romanzo è stato pubblicato da Feltrinelli nel 2025. E’ breve con un linguaggio accurato ed essenziale, parole mai superflue, quasi una volontà del protagonista di mantenere il controllo e non cedere ad emozioni che possano rivelare più di quanto sia disposto a dire.
Andrea Bajani è uno degli autori contemporanei italiani più stimati e premiati. Nato a Roma nel 1975, ha vissuto tra Torino e Parigi e ora insegna Creative Writing alla Rice University di Houston (Texas). Ha esordito con il suo primo romanzo, “Morto un papa”, nel 2002, per poi conseguire risultati prestigiosi nel corso degli anni successivi: “Ogni promessa” vince il Premio Bagutta nel 2011, “Il libro delle case” del 2021 è finalista al Premio Strega e al Premio Campiello. Ha pubblicato raccolte di poesie e reportage, saggi e testi teatrali, oltre a traduzioni dal francese e dall’inglese.
Raffaella Cremonesi