Non avete mai pensato a quanto possa risultare piacevole confrontarsi durante una presentazione letteraria, una mostra o una visita guidata? Ci si avvicina a questo tipo di eventi troppo spesso con l’idea che si tratti di un semplice, noioso, momento. È assolutamente sbagliato difatti l’approccio iniziale: la cultura dovrebbe travalicare i confini in cui solitamente la incanaliamo. Nei meandri polverosi di qualcosa che serve solo per fini accademici o mera conoscenza personale. Essa dovrebbe non essere assolutamente una semplice erudizione o acquisizione di contenuti storici, letterari ed artistici, ma un vero e proprio arricchimento spirituale e morale. Qualcosa che ci pone dinnanzi ad una riconsiderazione e riflessione: ecco lo scopo più intrinseco della conoscenza, quella vera. L’uomo dovrebbe imparare ad apprendere, e al contempo diventare sempre migliore per sé stesso e ciò che lo circonda. Come gruppo culturale, La Varese Nascosta è tra i più attivi nel preservare la memoria storica attraverso i racconti dei testimoni oculari. Grazie ad incontri e momenti conviviali, frequentemente moderati da esperti, è possibile confrontarsi e vivere davvero la storia nel profondo, oltrepassando i semplici libri e racconti. Testimoni diretti, memorie vibranti di quello che noi non siamo riusciti a vivere. Considerare le persone protagoniste della storia, ancora prima di date e schemi. Un esempio, accompagnato da uno straordinario successo di pubblico e critica, è stato quello dell’evento dedicato a Rosa Genoni dove erano presenti le dirette discendenti. Occasione unica e che spero potrà presto ripetersi. Si potrebbe supporre che il condominio non c’entri nulla con gli accadimenti, ma è una considerazione assolutamente errata e fuorviante. Partiamo da una riflessione assolutamente semplice e diretta: come potreste definire un condominio? Un microcosmo di anime, diverse, vive e partecipi in diversa misura ma soprattutto appartenenti ad epoche assolutamente diverse. Pertanto, la storia può sfiorare ognuno di noi senza nemmeno accorgersi. E noi quanto non conosciamo il nostro dirimpettaio? Non sappiamo se potrebbe aver vissuto gli anni della guerra fredda, aver visto l’atterraggio sulla luna o aver assistito ad un concerto dei Beatles. Fatti storici che non sono poi tanto lontani cronologicamente ma che per molti sono soltanto storia da studiare. Ma in quei momenti rappresentavano un popolo che si affacciava verso l’innovazione, il progresso e anche la preoccupazione di un eventuale nuovo conflitto. Conquistare la luna è stata la moderna scoperta dell’America ed averla vissuta direttamente è stato un privilegio che io non ho potuto avere (come molti della mia generazione). Magari il nostro vicino ha assistito alla mitica diretta di Tito Stagno o ad esempio è stato testimone del primo voto alle donne. Sono passati appena 70 anni da quell’evento: un lasso di tempo breve per il passo della storia. Riflettete sullameraviglia che genererebbe creare una rete di condivisione culturale attiva e circolare, dove la memoria diventa punto di forza e importanza. Dare una voce diversa al proprio spazio comune, facendola rivivere sotto un aspetto totalmente differente: quello del ricordo. Una volta, non era una pratica inusuale che le persone anziane intrattenessero i bambini (ma anche gli adulti più giovani) con le loro storie di vita.
Lo faceva anche mio nonno, la sera dopo il lavoro nei campi con bambini della sua via, ed oggi, anche a distanza di decenni, è bellissimo come i vicini di casa si ricordano ancora le sue storie di guerra e di un passato che io non ho mai potuto vivere. Non ho mai avuto la fortuna di conoscerlo, ma sono sicura che avrebbe apprezzato il mio modo di vedere la storia. Viverla a partire da noi, anche da una chiacchierata con davanti un caffè ed un taccuino per imprimere quel ricordo. Anche questo è imparare e conoscere, letteralmente a portata di androne di casa.

Maria Francesca Nicolo’

La Varese Nascosta