La notte del 25 maggio 1859, alla vigilia della battaglia di Varese, la prima vittoria sabauda contro gli austro-ungarici, Giuseppe Garibaldi trovò rifugio sul colle di Biumo Superiore. Qui, dove nel Seicento sorgeva il convento carmelitano di Santa Teresa, l’industriale Luigi De Cristoforis aveva edificato nel 1801 una residenza privata, la futura Villa Napoleonica, su progetto dell’architetto Leopold Pollack.
Il giorno dopo, all’alba del 26 maggio, nel parco della villa Garibaldi tracciò le linee dell’attacco contro le truppe del generale Urban, che occupavano la città. Dal colle, oggi noto come Poggio Garibaldi, diresse lo scontro che in poche ore portò alla vittoria e alla liberazione di Varese: per la prima volta i Cacciatori delle Alpi sconfissero un esercito imperiale sul suolo lombardo.
Pochi anni dopo la proprietà passò alla famiglia Ponti, che affidò all’architetto Giuseppe Balzaretto la costruzione della maestosa Villa Andrea Ponti, in stile neogotico, con parco all’inglese e terrazze panoramiche.
Oggi le Ville Ponti, sede del Centro Congressi della Camera di Commercio, conservano la memoria di quella notte in cui Garibaldi dormì tra queste mura e Varese entrò nella storia d’Italia.
Samuele Corsalini