Succede sempre più spesso: condomini interi assediati da stormi di piccioni che si annidano tra i cornicioni, sporcano i balconi, otturano le grondaie e trasformano gli spazi comuni in zone di emergenza sanitaria.
A Vizzolo Predabissi, nel Sud Milano, un condominio esasperato ha scelto la via spettacolare: noleggiare un falco per liberarsi degli ospiti indesiderati.
Una soluzione scenografica, certo, ma che evidenzia un problema diffuso e sempre più urgente: come gestire la presenza dei piccioni in condominio in modo efficace, legale e rispettoso dell’ambiente.
In questo approfondimento vedremo:
- perché i piccioni scelgono i nostri condomini;
- quali rischi comportano (igienici, strutturali e legali);
- le migliori strategie per allontanarli;
- e cosa può (e deve) fare l’amministratore.
🕊️ H2 – Piccioni in condominio: un problema antico ma sempre attuale
I piccioni — o colombi di città, come li chiamano gli ornitologi — sono animali estremamente adattabili.
Trovano nei condomini moderni ciò che un tempo offrivano le scogliere: ripari sicuri, calore e abbondanza di cibo.
Cornicioni, grondaie, terrazzi, sottotetti, davanzali: ogni anfratto può trasformarsi in un potenziale nido.
Secondo le stime dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), nelle grandi città italiane ci sono in media 400-500 piccioni per km².
E nei centri storici, la densità arriva a 1.000 per km².
«Non è solo una questione estetica o di fastidio», spiega il biologo ambientale Carlo Bianchi.
«I piccioni sono vettori di malattie, danneggiano le strutture e attirano altri infestanti, come zecche e pulci».
⚠️ H2 – I rischi igienici e strutturali dei piccioni condominiali
H3 – Escrementi corrosivi e danni ai materiali
Gli escrementi dei piccioni sono altamente corrosivi: contengono acido urico, capace di deteriorare marmo, intonaco e metalli in pochi anni.
Un tetto o un cornicione contaminato può perdere il 30% della sua durata utile se non viene pulito regolarmente.
H3 – Rischi sanitari
I piccioni possono essere portatori di:
- Salmonellosi,
- Criptococcosi (un’infezione fungina),
- Istoplasmosi.
Le spore si diffondono attraverso la polvere degli escrementi secchi e possono contaminare l’aria negli ambienti confinati, soprattutto nei sottotetti.
H3 – Rumore e degrado sociale
Il continuo tubare, lo sporco e l’odore possono diventare fonte di liti tra vicini e di denunce all’amministratore.
In molti condomini, la presenza dei piccioni è una delle principali cause di conflitto dopo le infiltrazioni d’acqua e i rumori molesti.
🧹 H2 – Bonifica e prevenzione: le due fasi della lotta ai piccioni
L’errore più comune è agire in modo sporadico, con soluzioni “fai da te” o prodotti miracolosi.
In realtà, la gestione dei piccioni richiede una strategia integrata, articolata in due fasi principali:
H3 – 1. Bonifica e pulizia iniziale
Prima di installare qualsiasi sistema di dissuasione, occorre rimuovere nidi ed escrementi, sanificare le superfici e disinfestare eventuali parassiti.
Le ditte specializzate usano:
- detergenti biocidi specifici;
- sistemi ad alta pressione;
- aspiratori industriali per residui organici.
⚠️ Importante: la bonifica deve essere eseguita solo da personale autorizzato, con dispositivi di protezione e in conformità alle norme ASL e ARPA.
H3 – 2. Installazione dei dissuasori
Una volta pulite le aree, si può procedere con l’installazione dei sistemi anti-piccioni.
I sistemi anti-piccioni più efficaci per i condomini
Reti e barriere fisiche
Soluzione classica, ideale per sottotetti, balconi e grondaie.
Le reti in nylon o acciaio impediscono fisicamente l’accesso ai piccioni, senza arrecare loro danno.
Costo medio: 15-25 €/mq, con durata di oltre 10 anni.
Punte dissuasive
Installate su cornicioni e davanzali, le punte in acciaio o policarbonato impediscono l’atterraggio.
Sono efficaci ma richiedono manutenzione periodica, poiché le foglie o la sporcizia possono ridurne l’efficacia.
Sistemi acustici e visivi
Altoparlanti a ultrasuoni, sagome di rapaci, nastri riflettenti o laser dissuasori.
Funzionano solo se combinati con altre misure: i piccioni si abituano rapidamente agli stimoli ripetitivi.
Droni e falchi addestrati
La soluzione “di scena” adottata dal condominio di Vizzolo: falchi veri (o droni con suoni di rapaci) per spaventare gli uccelli.
Efficaci per brevi periodi, ma costosi: un intervento con falconiere può costare fino a 2.000 € a sessione.
Curiosità: a Roma e Firenze alcuni condomini hanno adottato falchi “condominiali” come deterrente stagionale, affiancandoli a reti permanenti.
Chi paga la disinfestazione in condominio?
Secondo l’art. 1117 c.c., tetti, facciate e grondaie sono parti comuni.
Dunque la spesa per la rimozione dei piccioni e la posa di dissuasori va ripartita tra tutti i condomini in base ai millesimi di proprietà.
Tuttavia, se l’infestazione interessa solo una parte dell’edificio (es. un terrazzo o una facciata specifica), i costi possono essere a carico dei diretti interessati.
👉 Sul sito benvenutiincondominio.it trovi una guida pratica su “Come ripartire le spese straordinarie in condominio”.
Le responsabilità legali dell’amministratore
L’amministratore è tenuto a garantire la salubrità e la sicurezza delle parti comuni (art. 1130 c.c.).
Ignorare una segnalazione di infestazione da piccioni può configurare omissione di manutenzione.
Inoltre, in caso di danni o malattie riconducibili alla mancata bonifica, il condominio (e quindi l’amministratore) può essere ritenuto civilmente responsabile.
Per questo motivo, gli esperti consigliano di:
- effettuare controlli annuali del tetto e delle grondaie;
- conservare i verbali delle segnalazioni dei condomini;
- affidarsi a ditte con certificazione HACCP e ISO 14001.
Soluzioni ecologiche e animal friendly
La normativa vieta l’uso di veleni o metodi cruenti: i piccioni sono specie protette dalla Convenzione di Berna (1979).
È quindi obbligatorio adottare sistemi di allontanamento non letali.
Oggi esistono alternative rispettose della fauna urbana, come:
- gel ottici che infastidiscono la vista dei piccioni ma non li danneggiano;
- dispositivi magnetici dissuasori;
- richiami acustici variabili a onde modulate.
Inoltre, sempre più condomini stanno aderendo a progetti di controllo demografico etico, come la somministrazione di mangimi anticoncezionali approvati dal Ministero della Salute.
L’importanza della comunicazione condominiale
Come spesso accade, il vero problema non è tecnico, ma umano.
Molti condomini nutrono i piccioni in buona fede, peggiorando la situazione.
L’amministratore deve quindi:
- informare i residenti tramite circolari o avvisi in bacheca;
- spiegare i rischi sanitari e i divieti comunali;
- coinvolgere tutti nella manutenzione preventiva.
Un condominio che comunica è un condominio che funziona: anche contro i piccioni.
Prevenzione e buone pratiche
- Chiudere accessi ai sottotetti con reti o griglie.
- Pulire regolarmente le grondaie e i terrazzi.
- Evitare piante con frutti che attirano gli uccelli.
- Non lasciare cibo o rifiuti organici all’aperto.
- Controllare periodicamente i punti critici con l’aiuto dell’amministratore.
I vantaggi di un condominio “libero dai piccioni”
- Maggiore igiene e decoro.
- Riduzione delle spese di manutenzione.
- Aumento del valore immobiliare.
- Migliore qualità della vita.
Un condominio curato e pulito è anche un condominio più sereno.
La cura dell’ambiente urbano inizia dalle nostre finestre.
Conclusione – Falchi, reti e buon senso: la convivenza possibile
La guerra ai piccioni non si vince con un solo colpo di falco o con l’ultimo gadget tecnologico.
Serve un piano combinato, fatto di prevenzione, rispetto delle regole e collaborazione tra condomini.
La vera forza di un condominio sta nella capacità di affrontare insieme anche i piccoli problemi quotidiani — persino quelli che volano.
Anche il tuo condominio ha problemi con i piccioni?
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Redazione