martedì, 18 novembre 2025

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Piccioni in condominio: quando il problema “vola alto” e come risolverlo davvero

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Succede sempre più spesso: condomini interi assediati da stormi di piccioni che si annidano tra i cornicioni, sporcano i balconi, otturano le grondaie e trasformano gli spazi comuni in zone di emergenza sanitaria.

A Vizzolo Predabissi, nel Sud Milano, un condominio esasperato ha scelto la via spettacolare: noleggiare un falco per liberarsi degli ospiti indesiderati.
Una soluzione scenografica, certo, ma che evidenzia un problema diffuso e sempre più urgente: come gestire la presenza dei piccioni in condominio in modo efficace, legale e rispettoso dell’ambiente.

In questo approfondimento vedremo:

  • perché i piccioni scelgono i nostri condomini;
  • quali rischi comportano (igienici, strutturali e legali);
  • le migliori strategie per allontanarli;
  • e cosa può (e deve) fare l’amministratore.

🕊️ H2 – Piccioni in condominio: un problema antico ma sempre attuale

I piccioni — o colombi di città, come li chiamano gli ornitologi — sono animali estremamente adattabili.
Trovano nei condomini moderni ciò che un tempo offrivano le scogliere: ripari sicuri, calore e abbondanza di cibo.

Cornicioni, grondaie, terrazzi, sottotetti, davanzali: ogni anfratto può trasformarsi in un potenziale nido.

Secondo le stime dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), nelle grandi città italiane ci sono in media 400-500 piccioni per km².
E nei centri storici, la densità arriva a 1.000 per km².

«Non è solo una questione estetica o di fastidio», spiega il biologo ambientale Carlo Bianchi.
«I piccioni sono vettori di malattie, danneggiano le strutture e attirano altri infestanti, come zecche e pulci».


⚠️ H2 – I rischi igienici e strutturali dei piccioni condominiali

H3 – Escrementi corrosivi e danni ai materiali

Gli escrementi dei piccioni sono altamente corrosivi: contengono acido urico, capace di deteriorare marmo, intonaco e metalli in pochi anni.
Un tetto o un cornicione contaminato può perdere il 30% della sua durata utile se non viene pulito regolarmente.

H3 – Rischi sanitari

I piccioni possono essere portatori di:

  • Salmonellosi,
  • Criptococcosi (un’infezione fungina),
  • Istoplasmosi.

Le spore si diffondono attraverso la polvere degli escrementi secchi e possono contaminare l’aria negli ambienti confinati, soprattutto nei sottotetti.

H3 – Rumore e degrado sociale

Il continuo tubare, lo sporco e l’odore possono diventare fonte di liti tra vicini e di denunce all’amministratore.
In molti condomini, la presenza dei piccioni è una delle principali cause di conflitto dopo le infiltrazioni d’acqua e i rumori molesti.


🧹 H2 – Bonifica e prevenzione: le due fasi della lotta ai piccioni

L’errore più comune è agire in modo sporadico, con soluzioni “fai da te” o prodotti miracolosi.
In realtà, la gestione dei piccioni richiede una strategia integrata, articolata in due fasi principali:

H3 – 1. Bonifica e pulizia iniziale

Prima di installare qualsiasi sistema di dissuasione, occorre rimuovere nidi ed escrementi, sanificare le superfici e disinfestare eventuali parassiti.

Le ditte specializzate usano:

  • detergenti biocidi specifici;
  • sistemi ad alta pressione;
  • aspiratori industriali per residui organici.

⚠️ Importante: la bonifica deve essere eseguita solo da personale autorizzato, con dispositivi di protezione e in conformità alle norme ASL e ARPA.

H3 – 2. Installazione dei dissuasori

Una volta pulite le aree, si può procedere con l’installazione dei sistemi anti-piccioni.

I sistemi anti-piccioni più efficaci per i condomini

Reti e barriere fisiche

Soluzione classica, ideale per sottotetti, balconi e grondaie.
Le reti in nylon o acciaio impediscono fisicamente l’accesso ai piccioni, senza arrecare loro danno.

Costo medio: 15-25 €/mq, con durata di oltre 10 anni.

Punte dissuasive

Installate su cornicioni e davanzali, le punte in acciaio o policarbonato impediscono l’atterraggio.
Sono efficaci ma richiedono manutenzione periodica, poiché le foglie o la sporcizia possono ridurne l’efficacia.

Sistemi acustici e visivi

Altoparlanti a ultrasuoni, sagome di rapaci, nastri riflettenti o laser dissuasori.
Funzionano solo se combinati con altre misure: i piccioni si abituano rapidamente agli stimoli ripetitivi.

Droni e falchi addestrati

La soluzione “di scena” adottata dal condominio di Vizzolo: falchi veri (o droni con suoni di rapaci) per spaventare gli uccelli.
Efficaci per brevi periodi, ma costosi: un intervento con falconiere può costare fino a 2.000 € a sessione.

Curiosità: a Roma e Firenze alcuni condomini hanno adottato falchi “condominiali” come deterrente stagionale, affiancandoli a reti permanenti.

Chi paga la disinfestazione in condominio?

Secondo l’art. 1117 c.c., tetti, facciate e grondaie sono parti comuni.
Dunque la spesa per la rimozione dei piccioni e la posa di dissuasori va ripartita tra tutti i condomini in base ai millesimi di proprietà.

Tuttavia, se l’infestazione interessa solo una parte dell’edificio (es. un terrazzo o una facciata specifica), i costi possono essere a carico dei diretti interessati.

👉 Sul sito benvenutiincondominio.it trovi una guida pratica su “Come ripartire le spese straordinarie in condominio”.

Le responsabilità legali dell’amministratore

L’amministratore è tenuto a garantire la salubrità e la sicurezza delle parti comuni (art. 1130 c.c.).
Ignorare una segnalazione di infestazione da piccioni può configurare omissione di manutenzione.

Inoltre, in caso di danni o malattie riconducibili alla mancata bonifica, il condominio (e quindi l’amministratore) può essere ritenuto civilmente responsabile.

Per questo motivo, gli esperti consigliano di:

  • effettuare controlli annuali del tetto e delle grondaie;
  • conservare i verbali delle segnalazioni dei condomini;
  • affidarsi a ditte con certificazione HACCP e ISO 14001.

Soluzioni ecologiche e animal friendly

La normativa vieta l’uso di veleni o metodi cruenti: i piccioni sono specie protette dalla Convenzione di Berna (1979).
È quindi obbligatorio adottare sistemi di allontanamento non letali.

Oggi esistono alternative rispettose della fauna urbana, come:

  • gel ottici che infastidiscono la vista dei piccioni ma non li danneggiano;
  • dispositivi magnetici dissuasori;
  • richiami acustici variabili a onde modulate.

Inoltre, sempre più condomini stanno aderendo a progetti di controllo demografico etico, come la somministrazione di mangimi anticoncezionali approvati dal Ministero della Salute.

L’importanza della comunicazione condominiale

Come spesso accade, il vero problema non è tecnico, ma umano.
Molti condomini nutrono i piccioni in buona fede, peggiorando la situazione.

L’amministratore deve quindi:

  • informare i residenti tramite circolari o avvisi in bacheca;
  • spiegare i rischi sanitari e i divieti comunali;
  • coinvolgere tutti nella manutenzione preventiva.

Un condominio che comunica è un condominio che funziona: anche contro i piccioni.

Prevenzione e buone pratiche

  1. Chiudere accessi ai sottotetti con reti o griglie.
  2. Pulire regolarmente le grondaie e i terrazzi.
  3. Evitare piante con frutti che attirano gli uccelli.
  4. Non lasciare cibo o rifiuti organici all’aperto.
  5. Controllare periodicamente i punti critici con l’aiuto dell’amministratore.

I vantaggi di un condominio “libero dai piccioni”

  • Maggiore igiene e decoro.
  • Riduzione delle spese di manutenzione.
  • Aumento del valore immobiliare.
  • Migliore qualità della vita.

Un condominio curato e pulito è anche un condominio più sereno.
La cura dell’ambiente urbano inizia dalle nostre finestre.

Conclusione – Falchi, reti e buon senso: la convivenza possibile

La guerra ai piccioni non si vince con un solo colpo di falco o con l’ultimo gadget tecnologico.
Serve un piano combinato, fatto di prevenzione, rispetto delle regole e collaborazione tra condomini.

La vera forza di un condominio sta nella capacità di affrontare insieme anche i piccoli problemi quotidiani — persino quelli che volano.

Anche il tuo condominio ha problemi con i piccioni?
Raccontaci la tua esperienza nei commenti o scrivici a redazione@benvenutiincondominio.it.

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