Nel cuore della provincia di Varese, dove ville storiche, case di ringhiera e appartamenti moderni convivono tra laghi e città, si fa sempre più spazio un tipo di ospitalità che sta cambiando il volto del turismo: quella extralberghiera. A parlarne è Alfredo Dal Ferro, presidente di BBVarese, la più grande associazione extralberghiera onlus del territorio, che oggi conta circa 250 soci attivi non solo nella provincia di Varese, ma anche nelle province limitrofe.
Fondata nel 2011 da cinque operatori del settore, BBVarese nasce con l’obiettivo di supportare chi, con passione e senso dell’accoglienza, decide di aprire le porte della propria casa ai viaggiatori. “Nel 2015 – racconta Dal Ferro – ci siamo affiliati a Confcommercio per ampliare i servizi offerti ai nostri associati. Poi, nel 2019, abbiamo scelto di entrare in Federalberghi Extra attraverso la rete di Federalberghi Varese, cambiando il tipo di associazione e potenziando la nostra capacità di rappresentanza”.
Oggi l’associazione segue una realtà in costante crescita: case vacanza, affitti brevi, B&B e locazioni turistiche si moltiplicano nei centri cittadini, nei borghi e perfino nei pressi dell’aeroporto di Malpensa. “Accogliamo ospiti in ogni tipo di struttura: intere ville, porzioni di case, appartamenti, anche in condomini – precisa il presidente – e proprio nei condomini nascono, talvolta, le prime difficoltà”.
Condominio e turismo: convivenza possibile
Secondo Alfredo Dal Ferro, i casi di insofferenza all’interno dei condomìni sono ancora pochi, ma esistono. “Lo diciamo sempre ai nostri soci: servono buon senso, trasparenza e rispetto. Raccomandiamo sempre di leggere il regolamento condominiale e di informare l’amministratore della presenza dell’attività. A volte invitiamo anche a consegnare sentenze o documentazione legale che chiarisce i diritti del proprietario”.
Quando il condominio richiede un contributo extra, ad esempio per l’uso maggiore delle aree comuni o per lo smaltimento dei rifiuti, BBVarese invita gli associati a collaborare. “L’attività turistica è pur sempre un’attività – spiega Dal Ferro – e ogni utente, turista o residente, rappresenta un costo. Tuttavia, la presenza turistica porta ricchezza alla comunità. È un piccolo sforzo per risolvere problemi che ricadrebbero su molti”.
La qualità del turista e la sicurezza
Ma con l’aumento dei flussi, qualcosa sta cambiando. “Un tempo, il turismo era riservato a chi aveva possibilità economiche. Oggi, con l’apertura capillare delle strutture, l’accesso è più ampio, ma anche meno controllato”, osserva Dal Ferro. I check-in virtuali, per esempio, riducono il contatto diretto e aprono la porta a situazioni poco trasparenti.
“Ci sono stati casi di truffatori che approfittano della facilità di accesso. Ecco perché invitiamo sempre i nostri soci a lavorare in regola: registrare la struttura, inviare le presenze alla questura, chiedere i documenti agli ospiti. È una questione di sicurezza personale e collettiva“.
La forza dell’associazione
BBVarese non si limita a fornire assistenza tecnica e normativa. “Ci occupiamo di formazione, supporto fiscale, promozione territoriale. Operiamo come un vero e proprio albergo diffuso: quando un B&B è pieno, segnala le richieste ai colleghi vicini tramite la nostra centrale operativa in tempo reale”.
L’associazione promuove l’ospitalità come cultura e strumento di valorizzazione del territorio. “Le nostre strutture sono spesso case abitate da famiglie, con cucine accessibili, spazi ampi e tanta privacy. I soggiorni possono arrivare fino a 275 giorni, ideali anche per chi lavora fuori sede”.
E poi c’è il tocco familiare. “Le colazioni fatte in casa nei nostri B&B sono famose – sorride Dal Ferro – dalle torte alle specialità regionali, come il parmigiano o il prosciutto. Non siamo alberghi industriali, siamo persone che aprono casa”.
Un messaggio ai residenti
Il messaggio che BBVarese vuole lanciare ai residenti dei condomini è chiaro: l’ospitalità non è una minaccia, ma un’opportunità. “Se gestita correttamente, arricchisce il condominio, il quartiere e la città. Chiediamo solo collaborazione, rispetto reciproco e, quando serve, un pizzico di comprensione”.
E conclude: “Siamo sempre disponibili al dialogo, anche con gli amministratori e i residenti. La convivenza tra ospitalità e vita condominiale è possibile, e in molti casi è già una realtà che funziona”.
Giulia Nicora




