giovedì, 4 settembre 2025

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Quando l’amministratore viene a mancare: il condominio tra memoria e necessità

La vita condominiale, come la vita stessa, non si ferma: si riorganizza

Può sembrare una situazione improbabile, eppure accade più spesso di quanto si immagini: l’amministratore di condominio viene a mancare improvvisamente. Non si tratta di un semplice cambio di gestione, ma della scomparsa vera e propria di chi – magari da anni – si occupava di bollette, quote, appalti e piccoli grandi disastri quotidiani.

In questi casi, il condominio si ritrova improvvisamente orfano di un riferimento, sospeso tra il dispiacere umano e l’urgenza pratica: chi paga le bollette? Chi raccoglie le quote? Chi risponde alla ditta in attesa del saldo per il rifacimento della facciata?

La buona notizia è che, anche in assenza di una regolare “passaggio di consegne”, esistono percorsi per rimettere ordine. Il primo consiglio è: niente panico. Un condominio è una macchina collettiva e, seppur con fatica, può ripartire anche con il motore temporaneamente spento.

Il primo passo è fare squadra con i vicini che si trovano nella medesima situazione. Se presente, il consiglio di condominio può farsi promotore di un confronto iniziale. In alternativa, è possibile costituire un piccolo gruppo di condòmini volenterosi che, in via del tutto informale, fungano da organo ad interim per raccogliere informazioni e individuare un professionista cui affidare la ripresa della gestione.

Parallelamente, può essere utile contattare – con il dovuto tatto – lo studio professionale o i familiari dell’amministratore scomparso, per recuperare documentazione, chiavi, password e riferimenti. Ma non sempre ciò è possibile, né tempestivo. In queste circostanze, può rivelarsi prezioso il supporto di un revisore condominiale, figura tecnica autonoma, incaricabile per ricostruire lo stato economico e patrimoniale, verificare la situazione di cassa e redigere una relazione destinata al nuovo amministratore e all’assemblea. Il revisore può inoltre affiancare i condòmini come punto di riferimento tecnico durante il periodo di transizione.

Ma dove trovare un nuovo amministratore affidabile?
Oltre al passaparola tra residenti e fornitori storici, esistono realtà associative territoriali che, pur operando con discrezione, offrono un efficace servizio di collegamento tra amministratori disponibili e condomìni in cerca.
Nel frattempo, nelle more della nomina di un nuovo amministratore, è consigliabile affiggere nella bacheca condominiale un avviso con i contatti di un condòmino di riferimento, così che i principali fornitori (idraulico, elettricista, impresa di pulizie, ascensorista) possano mantenere i giusti canali di comunicazione. Lo stesso referente potrà, ove presente, contattare il revisore per chiarimenti e supporto decisionale.

Ricordiamoci infine che il condominio non è solo burocrazia, ma anche relazione. Proprio nelle difficoltà, può emergere o rafforzarsi un senso di comunità che, talvolta, sembrava dimenticato.

E da una situazione improvvisa può nascere un nuovo equilibrio, più consapevole e condiviso.

Ricapitolando: una piccola guida operativa

  • Contattare lo studio o i familiari → per recuperare documentazione e accessi.
  • Confrontarsi tra condòmini → costituire un gruppo informale di riferimento
  • Incaricare un revisore condominiale → per la ricostruzione contabile e la consulenza nella fase di transizione.
  • Cercare un nuovo amministratore → anche tramite realtà associative territoriali.
  • Affiggere i contatti utili in bacheca → per garantire continuità nei piccoli interventi.
  • Convocare un’assemblea straordinaria → anche su iniziativa di un solo condomino.

Gianluca Carullo