martedì, 18 novembre 2025

Rimani sempre aggiornato

Ricevi le principali novità sul Condominio in tempo reale direttamente nella tua casella email. Iscriviti gratuitamente agli aggiornamenti di Benvenuti in Condominio

ULTIMI ARTICOLI

Quando il fuoco tocca il condominio: tragedia e lezioni da Cornaredo

Facebook
X
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email

La notte di Cornaredo, alle porte di Milano, è stata squarciata da un lampo di fuoco. Un appartamento divorato dalle fiamme, tre vite spezzate, un intero condominio evacuato. Quello che doveva essere un edificio tranquillo, abitato da famiglie e pensionati, è diventato un teatro di emergenza, dolore e domande.

La cronaca racconta l’incendio, ma dietro la tragedia si nasconde un tema che riguarda migliaia di italiani: la sicurezza antincendio in condominio. Perché quando un rogo si sviluppa in un edificio condiviso, le conseguenze non si fermano mai alla singola abitazione. Coinvolgono impianti comuni, muri portanti, scale, assicurazioni, e — soprattutto — persone.

Cornaredo: un incendio domestico che ha colpito un intero condominio

Erano le quattro e mezza del mattino quando in via Cairoli, a Cornaredo, un appartamento al primo piano ha preso fuoco. Le vittime, due anziani coniugi e il loro figlio cinquantenne, non hanno avuto scampo. I Vigili del Fuoco, accorsi in forze, hanno domato le fiamme e fatto evacuare oltre cinquanta persone.

Le indagini hanno scoperto qualcosa di inquietante: nella stanza dove è partito l’incendio c’erano tracce di sostanza accelerante. Gli inquirenti non escludono l’ipotesi del gesto volontario. Ma al di là del movente, resta un fatto: lo stabile è oggi inagibile, e molte famiglie non sanno quando potranno rientrare.

Il fuoco non ha colpito solo un appartamento, ma l’intera comunità condominiale. E questo ci riguarda tutti.

Perché la sicurezza antincendio in condominio è un tema sottovalutato

Chi vive in condominio tende a credere che la prevenzione incendi sia materia da aziende o enti pubblici. È un errore.
Ogni condominio, anche il più piccolo, ha impianti elettrici, caldaie, garage, sottotetti, locali contatori: tutti potenziali punti di innesco.

Le norme esistono, ma pochi le conoscono. Il risultato è che la prevenzione incendi condominiali resta spesso affidata al caso. Finché qualcosa non accade.

Molti edifici in Italia sono stati costruiti negli anni ’60 e ’70, con materiali e impianti che oggi non rispondono più ai criteri di sicurezza. L’età media dei condomini, intesa come “anzianità dell’immobile”, supera i 40 anni. Ecco perché un corto circuito, una stufa difettosa o una candela dimenticata possono trasformarsi in una catastrofe.

La sicurezza antincendio in condominio non è un lusso tecnico, ma una misura di sopravvivenza.

Cosa prevede la normativa antincendio

La cornice normativa italiana è chiara, anche se complessa.

Il Codice di prevenzione incendi (DM 3 agosto 2015) definisce i principi generali di progettazione e gestione della sicurezza negli edifici. Non tutto si applica alle abitazioni, ma gli elementi fondamentali — come la resistenza al fuoco delle strutture, la presenza di vie di fuga e la corretta compartimentazione — valgono anche per i condomini.

Il DM 246/1987, aggiornato nel 2019, stabilisce invece che gli edifici alti più di 12 metri (quindi molti condomini “medi”) devono adottare misure antincendio minime: impianti a norma, scale protette, segnaletica, estintori, illuminazione di emergenza.

Infine, il DPR 151/2011 inserisce tra le attività soggette a controllo antincendio anche i condomini con caldaie centralizzate o autorimesse. In questi casi, serve una SCIA antincendio (Segnalazione certificata di inizio attività) e la verifica periodica da parte dei Vigili del Fuoco.

Insomma: non serve essere un grattacielo per avere obblighi di sicurezza. Basta un locale tecnico o un’autorimessa per ricadere nelle norme.

Responsabilità condominiale e ruoli chiave

Quando si parla di responsabilità condominiale, la domanda più comune è: “Chi paga se scoppia un incendio?”
La risposta non è univoca, ma la regola base è semplice.

L’articolo 2051 del Codice Civile stabilisce che chi ha la custodia di una cosa è responsabile dei danni che essa causa, salvo il caso fortuito. In un condominio, questa “custodia” è condivisa tra i proprietari, rappresentati dall’amministratore.

Se l’incendio nasce da un impianto comune (una caldaia, un quadro elettrico, una canna fumaria), la responsabilità può ricadere sul condominio.
Se invece il fuoco è partito da un appartamento privato, risponde il singolo proprietario.

In casi come Cornaredo, dove si sospetta l’uso di una sostanza accelerante, la questione si complica. Se l’incendio è doloso, la responsabilità civile del condominio decade, ma restano danni materiali, psicologici e strutturali da gestire.

E qui entra in gioco un altro attore fondamentale: l’amministratore di condominio.

Il ruolo dell’amministratore: tra obblighi e vigilanza

L’amministratore è il garante della sicurezza collettiva.
Deve verificare che le parti comuni siano in buono stato, che gli impianti vengano controllati, che gli estintori siano presenti e revisionati.

Non è un optional: è un obbligo. La Cassazione ha più volte ribadito che l’amministratore può essere ritenuto responsabile se non adotta le misure necessarie a prevenire rischi prevedibili.

Un esempio? Non far verificare per anni la centrale termica o ignorare segnalazioni di guasti può configurare colpa grave.

Essere un bravo amministratore oggi significa non solo gestire bilanci e assemblee, ma saper leggere le normative sulla sicurezza antincendio in condominio e applicarle con buon senso.

Come mettere in sicurezza un condominio

Cosa può fare concretamente un condominio medio per dormire sonni più tranquilli?

Ecco alcune azioni semplici ma decisive:

  • Perizia tecnica preventiva. Far ispezionare impianti elettrici, caldaie e locali comuni da un tecnico abilitato.
  • Registro antincendio. Annotare manutenzioni, controlli, interventi e revisioni. Serve anche a difendersi in caso di indagine.
  • Estintori e rilevatori. Collocarli nei piani strategici e farli controllare periodicamente.
  • Vie di fuga libere. Sembra banale, ma molti incendi diventano tragedie perché le scale sono ostruite da biciclette o mobili.
  • Piano di evacuazione. Un foglio affisso nel vano scala con numeri d’emergenza e indicazioni può salvare vite.

Sono misure che costano poco rispetto ai danni di un incendio.

Polizza assicurativa del fabbricato: un alleato spesso dimenticato

Nel bilancio condominiale, la voce “assicurazione” viene spesso vista come spesa marginale. In realtà, la polizza assicurativa del fabbricato è uno degli strumenti più importanti per la sicurezza collettiva.

Una buona polizza copre non solo i danni strutturali, ma anche i danni a terzi (ad esempio, al vicino del piano di sotto che subisce infiltrazioni o fumo).

In caso di incendio, può fare la differenza tra un condominio paralizzato e uno che riesce a ripartire.

Prima di scegliere una compagnia, conviene leggere le clausole: alcune polizze escludono gli incendi dolosi o richiedono manutenzioni documentate.

Dopo il rogo: cosa succede e cosa bisogna fare

Quando un incendio colpisce un condominio, la prima parola da tenere a mente è coordinamento.

L’amministratore deve agire con rapidità: segnalare l’evento, informare i condomini, richiedere una perizia tecnica per stabilire se l’edificio è agibile.
Nel frattempo, va avvisata la compagnia assicurativa e redatto un verbale straordinario d’emergenza.

I condomini, dal canto loro, devono documentare i danni e collaborare con le autorità. In presenza di ipotesi di dolo, è necessario sporgere denuncia e attendere le indagini.

Il condominio, anche se non responsabile, deve comunque occuparsi della messa in sicurezza delle parti comuni e della pulizia dei residui tossici.

È un percorso lungo, ma necessario per garantire una ripartenza sicura.

Le lezioni da Cornaredo

L’incendio di Cornaredo è una tragedia, ma anche un monito.
Ci ricorda che la sicurezza non è mai scontata, che la manutenzione non è un fastidio ma un dovere, e che il condominio non è solo un insieme di muri: è una comunità di persone interdipendenti.

Quando un incendio si sviluppa in un’abitazione, ogni piano, ogni scala, ogni muro può diventare via di propagazione. Eppure, un condominio che si è preparato — con controlli, regole, strumenti — può fare la differenza tra la vita e la morte.

La sicurezza antincendio in condominio non è un adempimento da spuntare, ma una responsabilità civile e morale.

Chi vive in condominio deve cambiare mentalità. Non si tratta di “avere paura”, ma di avere consapevolezza.

Il fuoco, come abbiamo visto a Cornaredo, non distingue tra grandi e piccoli edifici, tra periferia e centro. Ma distingue chi è preparato da chi non lo è.

Fare prevenzione, aggiornare impianti, mantenere vie di fuga, rispettare la normativa antincendio non sono atti burocratici: sono gesti di cura verso se stessi e verso gli altri.

Hai verificato la sicurezza del tuo condominio?
Sai se esiste un registro antincendio o un piano di evacuazione?

Raccontaci la tua esperienza nei commenti o scrivici se vuoi condividere buone pratiche sulla sicurezza condominiale.
E se vuoi ricevere aggiornamenti e guide pratiche su norme, manutenzione e responsabilità, iscriviti alla newsletter di Benvenuti in Condominio.

Perché la sicurezza, quando si abita insieme, non è mai solo un problema tecnico. È una forma di solidarietà civile.

10-12 OTTOBRE | VARESE - Palazzo Estense

1° EDIZIONE

Il Villaggio del Condominio

VI ASPETTIAMO IN FIERA!