Le scene domestiche nella storia dell’arte hanno spesso rappresentato momenti intimi, quotidiani e silenziosi, offrendo uno sguardo sincero sulla vita familiare e borghese. Tra i massimi interpreti di questo genere troviamo Jan Vermeer, maestro della luce e dell’introspezione, che nei suoi dipinti come La lattaia, Donna che legge una lettera e Lezione di musica, raffigura donne immerse in attività semplici, colte nella quiete delle loro case. Il realismo poetico e l’uso magistrale della luce naturale rendono queste opere icone della pittura olandese del XVII secolo.
Un altro grande interprete è Pieter de Hooch, contemporaneo di Vermeer, che nei suoi interni ordinati e luminosi, come Interno con donna che lava i pavimenti o Cortile con donna e bambino, racconta la vita domestica con un senso di ordine e serenità, spesso includendo la figura materna e quella infantile in gesti quotidiani carichi di umanità.
In Francia, nel XVIII secolo, Jean-Baptiste-Siméon Chardin approfondisce la dimensione domestica con sguardo sobrio e compassionevole. Opere come La madre laboriosa o La ragazza che pulisce le verdure restituiscono la dignità del lavoro femminile e la calma dei piccoli gesti. Il castigo, invece, esplora l’aspetto educativo e affettivo della maternità, mantenendo un tono intimista e mai moralista.
Nel XIX e XX secolo, il danese Vilhelm Hammershøi rinnova il tema in chiave simbolica ed esistenziale. Nei suoi interni spogli e silenziosi (Interno con figura femminile, Strandgade 30), le figure femminili appaiono spesso di spalle, immerse in una solitudine elegante che suggerisce introspezione più che narrazione.
Artisti come Mary Cassatt e Berthe Morisot, impressioniste, reinterpretano la scena domestica con uno sguardo femminile e moderno. In Il bagno e La culla, il legame madre-figlio è al centro della composizione, con pennellate delicate e attenzione emotiva. Infine, Édouard Vuillard, con i suoi interni ricchi di stoffe e colori (Interno con figure), mostra ambienti domestici caldi e pieni di vita, riflettendo una visione più sensoriale e decorativa della casa borghese.Le scene domestiche nella storia dell’arte hanno spesso rappresentato momenti intimi, quotidiani e silenziosi, offrendo uno sguardo sincero sulla vita familiare e borghese. Tra i massimi interpreti di questo genere troviamo Jan Vermeer, maestro della luce e dell’introspezione, che nei suoi dipinti come La lattaia, Donna che legge una lettera e Lezione di musica, raffigura donne immerse in attività semplici, colte nella quiete delle loro case. Il realismo poetico e l’uso magistrale della luce naturale rendono queste opere icone della pittura olandese del XVII secolo.
Un altro grande interprete è Pieter de Hooch, contemporaneo di Vermeer, che nei suoi interni ordinati e luminosi, come Interno con donna che lava i pavimenti o Cortile con donna e bambino, racconta la vita domestica con un senso di ordine e serenità, spesso includendo la figura materna e quella infantile in gesti quotidiani carichi di umanità.
In Francia, nel XVIII secolo, Jean-Baptiste-Siméon Chardin approfondisce la dimensione domestica con sguardo sobrio e compassionevole. Opere come La madre laboriosa o La ragazza che pulisce le verdure restituiscono la dignità del lavoro femminile e la calma dei piccoli gesti. Il castigo, invece, esplora l’aspetto educativo e affettivo della maternità, mantenendo un tono intimista e mai moralista.
Nel XIX e XX secolo, il danese Vilhelm Hammershøi rinnova il tema in chiave simbolica ed esistenziale. Nei suoi interni spogli e silenziosi (Interno con figura femminile, Strandgade 30), le figure femminili appaiono spesso di spalle, immerse in una solitudine elegante che suggerisce introspezione più che narrazione.
Artisti come Mary Cassatt e Berthe Morisot, impressioniste, reinterpretano la scena domestica con uno sguardo femminile e moderno. In Il bagno e La culla, il legame madre-figlio è al centro della composizione, con pennellate delicate e attenzione emotiva. Infine, Édouard Vuillard, con i suoi interni ricchi di stoffe e colori (Interno con figure), mostra ambienti domestici caldi e pieni di vita, riflettendo una visione più sensoriale e decorativa della casa borghese.
Giulia Nicora