Il nuovo “Conto Termico” rivoluziona i condomini
La parola d’ordine è risparmiare energia, ma senza perdersi tra burocrazia e sigle.
Ecco perché, nel 2025, si parla tanto del Conto Termico 3.0, la nuova versione dell’incentivo statale che promette di dimezzare i costi di sostituzione delle caldaie e di altri interventi energetici nei condomini.
Una misura pensata per aiutare anche i condomini più piccoli, dove ogni spesa pesa e le decisioni si prendono (quasi sempre) a fatica.
Ma funziona davvero? E chi può beneficiarne?
Vediamolo insieme, con un linguaggio semplice e concreto — come piace a chi vive ogni giorno le dinamiche del condominio.
Cos’è il Conto Termico 3.0 e perché riguarda il tuo condominio
Il Conto Termico non è una detrazione fiscale, ma un rimborso diretto che lo Stato eroga sul conto corrente dei richiedenti — privati o condomini — in tempi rapidi, anche in 60 giorni.
Serve a incentivare gli interventi di efficienza energetica, come:
- sostituzione della caldaia condominiale con modelli più efficienti (classe A o pompe di calore);
- installazione di sistemi di termoregolazione evoluti;
- coibentazione e isolamento termico;
- uso di fonti rinnovabili per la produzione di acqua calda o riscaldamento.
A differenza dei vecchi bonus edilizi, non serve cedere il credito o attendere anni: il rimborso arriva in conto.
E può coprire fino al 65% della spesa.
Cosa cambia con il Conto Termico 3.0
La nuova versione introduce semplificazioni importanti per i condomini:
- tempi più brevi di approvazione delle pratiche ENEA;
- possibilità di cumulo con altri incentivi locali;
- estensione a interventi combinati (es. caldaia + pannelli solari).
Inoltre, il Conto Termico 3.0 ha eliminato molti degli ostacoli che frenavano gli amministratori:
- moduli più chiari;
- caricamento online semplificato;
- maggiore trasparenza nei preventivi.
Un passo avanti concreto, soprattutto per chi si era scoraggiato dopo le complessità del Superbonus.
📎 Leggi anche: Superbonus addio: come gestire i lavori in condominio oggi
Chi può richiederlo: singoli o amministratore
Il soggetto richiedente può essere:
- il condominio, rappresentato dall’amministratore;
- il singolo proprietario, per interventi nel proprio appartamento;
- un ente pubblico o cooperativa.
Nel caso condominiale, la procedura viene gestita dall’amministratore o da un tecnico incaricato, che si occupa della documentazione e dell’invio della domanda all’ENEA.
E qui entra in gioco la professionalità: un errore nei documenti o nei tempi può far perdere l’incentivo.
Meglio affidarsi a professionisti esperti in materia energetica e condominiale.
Come funziona il rimborso
Dopo l’approvazione della domanda, l’ENEA eroga:
- in un’unica soluzione, se l’importo è inferiore a 5.000 €;
- in rate annuali, se superiore.
Il bonifico arriva direttamente sul conto del condominio o del richiedente, senza passaggi intermedi.
Questo rende il Conto Termico uno strumento liquido e immediato, ideale anche per condomini che non possono anticipare grandi cifre.
Caldaia condominiale: quando conviene sostituirla
Una delle voci più importanti riguarda la sostituzione della caldaia condominiale.
In molti palazzi italiani, l’impianto centralizzato ha più di 20 anni e disperde energia (e soldi).
Il Conto Termico permette di rinnovarlo con un risparmio reale.
I casi in cui conviene:
- caldaia con rendimento inferiore al 90%;
- consumi elevati di gas e manutenzioni continue;
- assenza di sistemi di regolazione termica individuale;
- condominio con almeno 6 unità immobiliari.
L’installazione di una pompa di calore o caldaia a condensazione può abbattere i consumi fino al 30%.
E con il Conto Termico, il costo dell’intervento si dimezza.
Esempio pratico: il caso “Condominio Garibaldi”
A Varese, un condominio di 20 unità ha sostituito la vecchia caldaia centralizzata con un impianto a condensazione da 80 kW.
Spesa complessiva: 38.000 €.
Con il Conto Termico, ha ricevuto 18.600 € di rimborso in due rate, coprendo quasi metà dei costi.
Il risparmio annuo stimato sulle bollette è del 25%, e la manutenzione si è ridotta del 40%.
Un caso virtuoso che dimostra come gli incentivi funzionano, se usati correttamente.
Gli errori più comuni nei condomini
Molti amministratori e condomini, presi dall’entusiasmo dei bonus, commettono errori che possono bloccare l’incentivo.
Ecco i principali:
- Richiedere il Conto Termico dopo l’inizio dei lavori (non ammesso).
- Presentare documenti incompleti o con dati catastali errati.
- Non rispettare le tempistiche ENEA (90 giorni dalla fine lavori).
- Mancata assemblea di approvazione o delibera non valida.
👉 Suggerimento: prima di avviare qualsiasi intervento, consultate un tecnico certificato e l’amministratore.
📎 Leggi anche: Assemblee condominiali: come deliberare lavori e incentivi in modo corretto
Spese tecniche e professionisti: cosa copre l’incentivo
Uno degli aspetti più interessanti del Conto Termico 3.0 è che copre anche parte delle spese tecniche:
- progettazione e direzione lavori;
- diagnosi energetica;
- redazione APE (attestato di prestazione energetica);
- consulenza ENEA.
In pratica, si tratta di un incentivo che premia la qualità progettuale e non solo il lavoro fisico.
Un grande vantaggio per i condomini che vogliono affidarsi a tecnici qualificati senza gravare troppo sulle tasche dei proprietari.
Il ruolo dell’amministratore: più tecnico che burocrate
L’amministratore diventa una figura chiave: deve informare, convocare l’assemblea, raccogliere preventivi e garantire la trasparenza dei fondi.
In questo contesto, la sua competenza energetica fa la differenza.
I condomini più virtuosi sono quelli dove l’amministratore:
- si affida a consulenti tecnici di fiducia;
- presenta scenari di spesa comparati;
- aggiorna costantemente i condomini sull’iter dell’incentivo.
Conto Termico e ambiente: un condominio più sostenibile
Oltre al risparmio economico, c’è il beneficio ambientale.
Ogni caldaia sostituita riduce l’emissione di CO₂, migliora la qualità dell’aria e rende gli edifici più efficienti.
Il condominio diventa così un attore attivo della transizione ecologica, contribuendo alla riduzione dell’impatto energetico collettivo.
E, non meno importante, aumenta il valore degli immobili: secondo l’ENEA, un edificio riqualificato energeticamente guadagna fino al 10% in più sul mercato.
Un’occasione da non perdere (questa volta per davvero)
Dopo anni di bonus, decreti e sigle incomprensibili, il Conto Termico 3.0 sembra davvero una misura concreta, stabile e accessibile.
Niente crediti ceduti o pratiche infinite, ma rimborsi reali e veloci.
Certo, richiede attenzione, organizzazione e collaborazione tra amministratore, tecnici e condomini.
Ma è anche una grande opportunità per trasformare il condominio in un luogo più efficiente, economico e rispettoso dell’ambiente.
Hai già valutato se il tuo condominio può accedere al Conto Termico 3.0?
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Redazione