martedì, 26 agosto 2025

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Cronaca di una modifica abusiva in condominio: quando il rispetto delle regole è fondamentale

Nel mondo della gestione condominiale, le controversie tra condomini sono all’ordine del giorno, soprattutto quando si interviene senza autorizzazione su parti comuni del condominio.

Oggi raccontiamo un fatto realmente accaduto, protrattosi per oltre due anni, che ha coinvolto un condomino e un balcone. Come stabilisce la normativa sulla proprietà condominiale, un balcone è composto da tre elementi distinti:

  • la parte calpestabile, di proprietà esclusiva del condomino;
  • la parte sottostante, che è assimilabile al soffitto dell’appartamento inferiore;
  • e il frontalino, che rientra tra le parti comuni del condominio.

A causa di una infiltrazione d’acqua che provocava danni visibili al balcone sottostante, il proprietario dell’appartamento interessato ha deciso di installare una grondaia artigianale intorno al suo balcone, nel tentativo di deviare il flusso dell’acqua al di fuori del perimetro.

Tuttavia, questa modifica non autorizzata non solo si è rivelata inefficace nel risolvere il problema delle infiltrazioni, ma ha rappresentato un intervento abusivo su una parte comune, sollevando un problema di illecita alterazione delle strutture condominiali.

Il condominio, informato della situazione, ha richiesto formalmente la rimozione della grondaia abusiva. Il proprietario ha tentato di difendersi con una comunicazione firmata dal suo avvocato, ma durante la prima assemblea condominiale utile, il presidente dell’assemblea ha dimostrato preparazione e fermezza nel far rispettare il regolamento condominiale.

Nonostante l’intervento di consulenti tecnici e diverse valutazioni sui costi di manutenzione del balcone, il proprietario continuava a rifiutarsi di intervenire. L’assemblea, con senso di equilibrio, gli ha concesso una proroga, vista l’imminente stagione invernale.

Alla successiva riunione condominiale, però, il presidente dell’assemblea, con determinazione, ha imposto un ultimatum: o l’intervento di smantellamento della struttura abusiva sarebbe partito entro tre giorni, oppure il condominio avrebbe avviato un’azione legale per violazione delle norme condominiali.

Solo a questo punto, il condomino ha finalmente ceduto. Una ditta incaricata ha rimosso la grondaia non conforme in due giorni. Poco dopo, l’appartamento è stato messo in vendita e successivamente acquistato, chiudendo una vicenda complessa che aveva coinvolto l’intero stabile.

Redazione