martedì, 26 agosto 2025

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Il regolamento condominiale: alleato o fonte di tensioni?

Nato per garantire ordine e convivenza pacifica, il regolamento condominiale rischia, non di rado, di diventare un campo minato di tensioni, sospetti e recriminazioni.
In teoria, dovrebbe essere il punto fermo che mette tutti d’accordo. In pratica, spesso è l’origine delle discussioni più accese in assemblea.

Dagli orari del silenzio al divieto (o tolleranza) degli animali domestici, dai limiti all’uso degli spazi comuni fino ai parcheggi “creativi”, sono tante le zone grigie in cui il regolamento – se mal scritto o poco condiviso – non chiarisce, ma confonde.

Regole chiare, meno liti

Un regolamento efficace non dovrebbe sembrare un atto notarile: il linguaggio deve essere chiaro, accessibile e privo di ambiguità.
Quando i condomini vengono coinvolti nella sua scrittura o revisione, nasce un doppio effetto positivo:

  • Si riducono i contenziosi e le interpretazioni “a convenienza”;
  • Si alimenta un senso di responsabilità collettiva, perché le regole non vengono “calate dall’alto”, ma costruite insieme.

Una regola per le regole: aggiornarle

La società cambia, la tecnologia avanza, le abitudini si evolvono. Anche un buon regolamento, dopo qualche anno, può diventare obsoleto o inadatto.
Ecco perché molti esperti suggeriscono una revisione periodica, almeno ogni 2–3 anni, per adattare il testo a nuove esigenze, come:

  • l’introduzione delle colonnine di ricarica elettrica,
  • la gestione di smart locker,
  • o nuove sensibilità sugli animali d’affezione.

Benvenuti… anche nel compromesso

Benvenuti in Condominio significa anche saper trovare un punto d’incontro tra esigenze diverse. Le regole possono dividere, certo. Ma se scritte bene, condivise e aggiornate, diventano uno strumento di civiltà.
Perché il vero regolamento efficace non è quello che punisce, ma quello che previene.

Redazione