giovedì, 4 settembre 2025

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Condominio e sicurezza: dal citofono smart alle telecamere

Negli ultimi anni, anche i condomìni si sono aperti alla tecnologia: videocitofoni intelligenti, luci con sensori, impianti antifurto e telecamere di videosorveglianza sono sempre più presenti nelle aree comuni.

Ma attenzione: più sicurezza non significa meno privacy.

Tecnologia sì, ma con regole condivise

L’installazione di questi dispositivi richiede una delibera assembleare valida, che definisca:

  • il tipo di impianto,
  • le aree monitorate,
  • e il rispetto delle normative privacy, in particolare quelle indicate dal Garante per la protezione dei dati personali.

Una telecamera che inquadra il corridoio, ad esempio, può essere illegittima se registra il passaggio dei condomini senza un’adeguata motivazione e informativa visibile.

La regola d’oro: sicurezza, non sorveglianza

In condominio, è fondamentale distinguere tra:

  • Sicurezza: proteggere le aree comuni da intrusioni o atti vandalici;
  • Sorveglianza: controllare i movimenti dei vicini, spesso in modo improprio.

Un impianto ben progettato aumenta la tranquillità, ma un uso scorretto mina la fiducia tra residenti.

Esempi di tecnologie ammesse (se approvate correttamente):

  • Videocitofoni smart, connessi al cellulare
  • Telecamere su ingresso principale e cancelli, con segnaletica adeguata
  • Luci con sensore di movimento in garage, cortili e scale
  • Sistemi antifurto per ingressi secondari

Trasparenza = sicurezza reale

Installare un dispositivo per la sicurezza senza coinvolgere i vicini o senza rispettare la legge è il modo più rapido per generare diffidenza, polemiche e… contenziosi.

La vera sicurezza nasce dalla trasparenza, dal dialogo in assemblea e dal rispetto di tutti: anche di chi non vuole essere ripreso mentre rientra a casa in ciabatte.

Redazione