C’è chi lascia il ventilatore acceso per tenere l’aria in movimento.
Chi sposta le piante sul pianerottolo sperando che il vicino se ne occupi.
Chi abbassa solo metà delle tapparelle, per “non dare nell’occhio”.
Agosto è il mese in cui il condominio si trasforma. Le finestre si chiudono, le luci si spengono, le cassette della posta si riempiono e il silenzio prende il posto delle voci che durante l’anno – animano cortili, scale e balconi. È il mese della pausa, delle partenze, del “finalmente si respira”… ma anche delle occasioni d’oro per chi non ha alcuna intenzione di andare in vacanza: i ladri.
Prendiamo spunto da una vicenda accaduta di recente, che ci arriva da un condominio in Emilia-Romagna: un furto mirato, preciso, durante il cuore dell’estate, quando buona parte dei residenti era via. Nessun allarme, nessun testimone, nessun rumore: tutto si è svolto in silenzio. Una razzia silenziosa che, come spesso accade, non ha lasciato solo un danno economico, ma anche una scia di inquietudine, frustrazione e sfiducia.
Agosto e la vulnerabilità condominiale
La domanda che ci si pone è: perché i condomìni diventano così vulnerabili ad agosto?
La risposta è più semplice (e preoccupante) di quanto si pensi. L’ambiente condominiale, già di per sé complesso nella gestione della sicurezza, diventa una sorta di “zona franca” per i malintenzionati quando viene meno la presenza costante di occhi, voci, movimenti.
I fattori critici sono tanti:
- Assenza prolungata di più famiglie contemporaneamente.
- Ridotta sorveglianza spontanea: portinai in ferie, amministratori irreperibili, vicini che “tanto torno tra una settimana”.
- Segnali visibili di assenza: tapparelle abbassate per giorni, posta accumulata, luci sempre spente.
- Accessi comuni non controllati: portoni dimenticati aperti, cancelli guasti, videocitofoni non funzionanti.
Vivere in condominio significa proteggersi insieme
Ed è qui che il nostro ragionamento deve fare un salto: perché la sicurezza non può essere considerata una questione individuale.
Nel condominio, ogni singolo appartamento contribuisce alla sicurezza dell’intero edificio. Se un ladro riesce a entrare indisturbato da un accesso lasciato incustodito, il rischio non è solo per chi ha la porta più vicina. È per tutti.
Ecco perché la chiave non sta tanto nel singolo antifurto, ma nella collaborazione, nella prevenzione condivisa, nell’idea che – anche in estate – il condominio sia una comunità vigilante.
Cosa si può fare, concretamente?
1. Organizzare una “sorveglianza spontanea”
Non stiamo parlando di ronde o di vigilantes improvvisati, ma di un semplice accordo tra vicini. Chi rimane in città può:
- controllare le cassette della posta degli assenti;
- aprire e chiudere le tapparelle per simulare presenza;
- segnalare movimenti sospetti alle forze dell’ordine;
- offrire il proprio recapito in caso di emergenze.
Una piccola rete informale, fatta di attenzione e fiducia reciproca, che può davvero fare la differenza.
2. Comunicare le partenze (con discrezione)
Molti evitano di dire che partono per paura di esporsi, ma in realtà è più pericoloso non dire nulla a nessuno.
Avvisare un vicino fidato, l’amministratore o il portinaio è una forma di protezione. In caso di problemi, almeno qualcuno saprà dove siete e come contattarvi.
3. Curare gli spazi comuni
Un portone rotto, una luce del garage fulminata, un cancello che non si chiude bene… sono segnali che trasmettono incuria e diventano inviti silenziosi.
Fare una manutenzione straordinaria pre-estiva degli accessi comuni dovrebbe essere una prassi consolidata. Troppo spesso, invece, si rimanda a settembre. Quando il danno è fatto.
4. Tecnologia al servizio della sicurezza
Le videocamere condominiali sono sempre più diffuse. E non servono per controllare i vicini, ma per dissuadere, registrare, allertare.
Attenzione però: vanno gestite secondo la normativa privacy, e installate con delibera assembleare. Ma laddove ci sono, i dati sono chiari: i furti calano, gli ingressi sospetti si riducono, i ladri preferiscono passare oltre.
Il ruolo dell’amministratore
In questa partita, l’amministratore ha un ruolo fondamentale. Non solo per convocare riunioni o firmare preventivi. Ma per:
- inviare comunicazioni preventive alla fine di luglio con consigli pratici;
- ricordare le regole di sicurezza dell’edificio (portone sempre chiuso, niente chiavi nascoste nelle fioriere);
- verificare lo stato di allarmi, luci e impianti di sorveglianza;
- coordinare eventuali interventi urgenti anche in agosto, magari con una reperibilità telefonica minima.
Un buon amministratore, anche in ferie, non sparisce.
E chi rientra per primo?
Spesso i furti non avvengono nei primi giorni d’assenza, ma quando i ladri sanno di poter agire indisturbati. Ecco perché chi rientra in città per primo (il famoso “io torno per Ferragosto”) ha un compito prezioso: fare il primo giro d’ispezione, notare eventuali anomalie, avvisare il gruppo condominiale.
Dopo il furto: il danno invisibi
Chi subisce un furto in casa sa bene che il danno economico non è il peggiore.
A essere intaccata è la sensazione di sicurezza, quell’equilibrio delicato che ci fa sentire “a casa” anche quando siamo soli.
In condominio, questo si riflette anche nel clima tra vicini. Per questo, la prevenzione è anche un atto di cura collettiva.
Un’estate diversa è possibil
Il condominio può non essere solo il luogo da cui fuggire ad agosto.
Può diventare una comunità che si protegge, si ascolta, si aiuta. Basta poco: un messaggio in bacheca, una chiacchiera in cortile, una telefonata in più.
E chissà, magari tra una cassetta della posta svuotata e una tapparella tirata su, ci scappa anche l’invito a prendere un caffè. Perché in fondo, anche questo è vivere in condominio: esserci, anche quando gli altri non ci sono.
Redazione Benvenuti in condominio-Come difendere casa quando tutti partono per le vacanze
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