Molto spesso ci viene detto che il cambiamento è qualcosa che fa parte della natura umana: è un passaggio assolutamente fondamentale nella vita di ognuno di noi.
Inevitabile e imprescindibile.
Tuttavia esso si accompagna sempre a qualcosa di non completamente facile e spesso estremamente complicato.
Si inizia con una sorta di lotta alle abitudini pregresse, fino allo sradicamento totale che, alla fine, si conclude con un riassetto dell’equilibrio.
L’essere umano è nato per cambiare e tutto della sua storia ne è una testimonianza.
Dall’aspetto, alla cultura fino alla struttura sociale stessa.
Tutto parte dai nostri spazi quotidiani.
Ad esempio, in un condominio la nomina di un nuovo amministratore è sempre accompagnata da una sorta di pregiudizio e supponenza; e l’aria che tira è sempre della serie “ si stava meglio prima”. I condomini storcono il naso e, quasi come una commedia tutta italia, si iniziano a crearsi le fazioni pro e contro il nuovo che avanza.
Ogni cambiamento è sempre peggio di quello precedente ma migliore sicuramente di quello futuro: e questa è una delle verità più sacrosante che risiede nel pensiero dell’ essere umano.
Soprattutto quando ci si trova a convivere in un microcosmo come un palazzo o un quartiere.
Gli stessi miglioramenti o adeguamenti sono additati come minacce alla pace di tutti. Difficile far comprendere che le richieste di miglioramento o interventi strutturali provengono da un allineamento rispetto alle norme legislative.
Tutti i condomini sono amministrati secondo specifiche leggi e doveri che vengono costantemente aggiornate.
Che piaccia o meno, dura lex sed lex.
Prima iniziamo a comprendere che esseri liberi significa imparare a convivere e prima saremo pronti a tutti i cambiamenti.
Dovremmo eliminare quella diffidenza che rende ottusi e poco inclini a comprendere davvero in fondo cosa si sta veramente attuando.
In questo senso, una delle strategie vincenti potrebbe essere una formazione condominiale: ossia una sorta di preparazione al cambiamento.
Attraverso incontri non solo con l’amministratore, ma anche con consulenti del settore che possono illustrare nel dettaglio i diversi aspetti che coinvolgono la comunità.
Interventi che possono essere anche proposti direttamente dagli abitanti del condominio attraverso le proprie competenze, conoscenze e peculiarità.
Dalle normative per l’adeguamento degli impianti fino alle norme per la ristrutturazione: tutto può essere analizzato e valutato.
Nonostante internet sia una grande risorsa, è innegabile che avere delle guide non è mai una cosa negativa.
Ancor più che un confronto partecipativo potrebbe essere una valida motivazione per incontrarsi e rendere il condominio davvero un luogo vivo e dinamico e non una semplice condivisione di spazi comuni.
Anche nell’ambito della famiglia si devono fronteggiare tante e continue trasformazioni: un figlio che cresce, un’altro che nasce e la vita che si trasforma.
Quante volte ci capita di sentirci smarriti?
E in tal senso, non abbiamo guide a supportarci ma solo istinto, cuore e un pizzico di fortuna. Perchè non permettere che, almeno una parte della nostra esistenza, possa diventare un momento di condivisione.
Stiamo perdendo la socialità viva, quella del confronto e anche dello scontro, sopravviviamo senza domandarci davvero cosa stiamo vivendo.
Così in famiglia così anche in condominio.
Perché non ha senso protestare a priori senza conoscere e non provare ad evolvere la propria conoscenza.
Aprirsi al cambiamento è assolutamente necessario per rendere davvero migliore il posto che chiamiamo casa e che spesso è comune con persone simili a noi.
Quante occasioni perdiamo di conoscere individui con cui potremmo confrontarci!
Perchè non provarci davvero e dare un’occasione al nuovo?
E’ una bella sfida; ma se non iniziamo ora, quando?
La Varese Nascosta-Maria Francesca Nicolo’