martedì, 26 agosto 2025

ULTIMI ARTICOLI

La transizione energetica abita qui: come cambia la vita nei condomini del 2025

Immagina: un mattino di Agosto, a Milano, nel cortile luminoso di un condominio qualunque. Da un tetto spunta un impianto fotovoltaico. Non è solo una fila di pannelli: è un gesto, un progetto, una sfida. È il condominio che sceglie di non subire più le bollette e di diventare produttore e consumatore insieme.

Quell’idea non è nata lì, sul palazzo di Milano. È il frutto di un percorso elaborato al Festival Green&Blue 2025, evento di punta sulla sostenibilità ambientale, tenutosi al Museo della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”. Qui aziende, associazioni, innovatori e cittadini hanno condiviso idee e progetti per rendere la transizione energetica un passo concreto nella vita quotidiana ([turn0search9]).

Tra i protagonisti, Edison Energia al tavolo con Massimo Quaglini ha illustrato un modello: le comunità energetiche condominiali. Non solo slogan, ma soluzione reale per consumare meglio, risparmiare di più, tutelare l’ambiente

Un condominio, una centrale energetica

La proposta è semplice quanto efficace: installare pannelli solari sul tetto del condominio senza costi iniziali per i famigliari. Edison si occupa di tutto: investimento, installazione, gestione. L’energia prodotta serve prima la comunità interna e l’eccedenza va alla rete nazionale. Chi usa di più l’energia nel momento della produzione – ad esempio durante il giorno – riceve incentivi pubblici. In media si risparmia 85 € all’anno a famiglia, che può arrivare fino a 2‑3 mensilità di bollettino in meno con comportamenti energetici virtuosi ([turn0search1])!

Per i condomini, il vantaggio è doppio: risparmio economico e senso condiviso. Il condominio non è più solo luogo di bollette da pagare, ma spazio che produce valore.

Perché questa idea è emersa al Festival Green&Blue

Il Green&Blue Festival è stato concepito come laboratorio di riflessione su innovazione e ambiente: oltre cento ospiti, talk, filmati, installazioni. Tra questi, anche il panel di Quaglini dove si è detto con chiarezza: “La transizione energetica non è più un’opzione, è un imperativo”. Ma l’imperativo non è stato declamato come retorica: è diventato progetto, progetto condiviso, progetto condominiale ([turn0search5]).

La filosofia del Festival è riassunta nel motto “Ripartiamo da zero”: a partire dai numeri – della crisi climatica, dei consumi, delle emissioni – si può progettare una rigenerazione condivisa. Ecco perché si è valorizzata anche l’esperienza delle comunità energetiche condominiali: sono numeri, risparmi, millesimi, ma anche alleanze per il futuro.

Il condominio medio: da spesa a risorsa

Non serve un grattacielo extra-lusso per diventare comunità energetica. Funzionano perfino condomìni di pochi piani con tetti accessibili. Serve però l’assemblea, serve il consenso informato, serve una visione collettiva.

Immagina un condominio di dieci appartamenti. Oggi pagano 60 € al mese di luce comune. Domani possono ridurre la spesa del 50% grazie all’autoconsumo, e magari guadagnare qualcosa vendendo in rete l’eccesso energetico. Se la comunità si forma, se è coesa, ogni singolo risparmia e l’edificio diventa più sostenibile, più moderno, più attrattivo.

Le sfide esistono: serve progettare bene

Massimo Quaglini ha ricordato che il problema più grande è la progettazione degli edifici: molti tetti non sono predisposti a ospitare pannelli solari, o presentano vincoli architettonici. Serve dunque che il progetto sia studiato, condiviso e sostenibile. Serve che l’amministratore conosca bene come proporlo in assemblea, come rivolgersi a operatori affidabili, come gestire la manutenzione ([turn0search7]).

E serve anche informare i condomini: spiegare in assemblea i vantaggi, le modalità, i tempi. Perché quando manca informazione, nasce diffidenza. Quando c’è partecipazione, nasce un vantaggio comune.

Voci condominiali: quello che abbiamo sentito

Nei condomìni dove questo modello è già attivo, abbiamo raccolto storie di famiglie contente: c’è chi ha usato il risparmio per cambiare caldaia, chi ha comprato una bici elettrica in saldo sostenibilità, chi ha installato un sistema di monitoraggio dei consumi.

Un signore ci ha raccontato: “Non credevo si potesse davvero. Pensavo servissero investimenti enormi. Invece l’impianto è lì, sul nostro tetto. E le prime bollette che arrivano sono una bella sorpresa”.

Altro caso emblematico: una cooperativa abitativa della Bassa Reggiana dove sono attive sei comunità energetiche. Dopo l’installazione, molti condomìni hanno approvato altri interventi: cappotti termici, infissi nuovi, sistemi digitali di monitoraggio. Insomma: si è attivato un effetto contagio positività risparmio e sostenibilità.

Un modello replicabile: la checklist

Per un condominio medio che vuole diventare comunità energetica, ecco le fasi base:

  • Convocare assemblea straordinaria, fornire documenti chiari e preventivi.
  • Scegliere operatori esperti, chiedere garanzie e tempi.
  • Definire come usare l’energia creata e distribuire eventuali ricavi.
  • Formare i condomini su comportamenti virtuosi (es. concentrare consumi nelle ore diurne).
  • Monitorare i risultati e coinvolgere periodicamente la comunità.

🌱 Conclusione: dal Festival alla vita di condominio

Il Festival Green&Blue ha fatto sognare e riflettere. Ma soprattutto ha mostrato che la sostenibilità può partire da qui: da noi, dal nostro condominio, dalla nostra bolletta. Quello dei pannelli fotovoltaici condivisi è un progetto che unisce ambiente, risparmio e comunità.

Perché il condominio può smettere di essere solo una somma di appartamenti. Può essere spazio d’innovazione e resilienza. Può diventare un luogo dove produrre energia e speranza.

E se oggi, sul tuo tetto, non c’è ancora un pannello, può arrivare. Basta volerlo. Basta decidere di iniziare. E se serve ispirazione, ricordi o parole di incoraggiamento: noi siamo qui, pronti a raccontarlo.

Redazione