Le assemblee condominiali dovrebbero essere uno strumento di democrazia diretta, un momento per prendere decisioni insieme.
E invece, troppo spesso, si trasformano in battaglie verbali, lungaggini estenuanti e discussioni inconcludenti.
Secondo un report Changes Unipol, solo il 20% dei partecipanti si dichiara soddisfatto dello svolgimento delle assemblee. Tra le principali criticità:
- Ordini del giorno poco chiari,
- Decisioni rimandate,
- Tensione tra i partecipanti,
- Assenteismo dovuto a orari scomodi o modalità obsolete.
Come rendere le assemblee più efficaci (e meno stressanti)?
Una buona assemblea si prepara prima, non si improvvisa. Serve chiarezza, metodo e apertura alle esigenze di tutti.
Best practices per l’amministratore e assemblee più produttive:
- Inviare ordine del giorno e documenti almeno 7 giorni prima
- Gestire i tempi: ogni punto deve avere un tempo limite, per evitare dispersioni
- Utilizzare un moderatore (o un amministratore con capacità di mediazione)
- Sperimentare modalità ibride: con videochiamate o streaming, anche chi è fuori sede può partecipare
- Deliberare solo su punti previsti, evitando dibattiti su temi non all’ordine del giorno
Assemblea = partecipazione, non improvvisazione
Rendere un’assemblea efficace non significa sterile: il confronto è utile, ma deve essere gestito con regole, tempi e rispetto reciproco.
La partecipazione aumenta quando le persone sentono che il proprio tempo non viene sprecato e che le decisioni sono condivise e trasparenti.
Meno scontri, più soluzioni
Un condominio non si guida a colpi di urla o interruzioni. Si amministra con pazienza, metodo e spirito di comunità.
Perché una buona assemblea è quella da cui si esce non con il mal di testa, ma con un piano chiaro e condiviso.
Redazione