venerdì, 5 settembre 2025

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“Peyton Place”, G. Metalious

“Peyton Place” di Grace Metalious fu pubblicato nel 1956 ed uscì in Italia con il titolo “I Peccati di Peyton Place”

E’ ambientato in una cittadina immaginaria del New England, apparentemente tranquilla, e segue la vita dei diversi personaggi nell’arco di più anni. Dietro la facciata perfetta di questa piccola città americana si celano abusi, relazioni proibite, pettegolezzi, povertà e discriminazioni, il tutto nascosto da quella patina di moralità che sembra poter perdonare tutto a chi ne gode.

E’ un ritratto crudo e realistico della vita nella provincia americana negli anni ’40 e ’50 del secolo scorso, e tocca temi molto forti per l’epoca:

  • L’ipocrisia sociale di Constance MacKenzie: tutti fanno finta di essere perbene ma ognuno ha qualcosa da nascondere;
  • La sessualità e la repressione: la scoperta del sesso e le vergogne legate al desiderio femminile;
  • L’abuso e il silenzio di Selena Cross, al centro di una situazione che coinvolge incesto e violenza domestica;
  • Il classismo e le diseguaglianze: molte persone ritengono che un buon matrimonio o una disponibilità di denaro possano cancellare peccati o misfatti e che ai ricchi possa venire perdonato tutto; la coscienza bianca della nazione, il rigore dei costumi vengono però meno davanti al fatto reale che la cittadina sia stata fondata da una persona di colore;
  • La vera rispettabilità di alcuni tra i più influenti cittadini, come il dottor Swain o il preside Makris, che non giudicano ma cercano di cambiare qualcosa.

Emerge chiaramente la “doppia morale” della società americana del tempo, in cui l’apparenza conta più della verità e la vergogna viene usata come strumento di controllo. Alla fine alcuni personaggi subiscono trasformazioni profonde mentre altri si rivelano per quello che sono davvero e la maschera di rispettabilità della cittadina comincia a cadere.

Grace Metalious nacque nel 1924 e “Peyton Place”, pubblicato dopo un lavoro accurato sul testo, modifiche, tagli, riscritture, aggiunte, fu il suo primo romanzo, che scandalizzò l’America puritana degli anni ’50. Infatti fu immediatamente censurato in molte aree degli Stati Uniti, ma, benché definito “osceno” dai critici conservatori, venne apprezzato dai lettori e venduto in milioni di copie. Il libro fu in seguito rivalutato dalla critica e ne seguirono un adattamento cinematografico e una serie TV di più di 500 puntate.

La scrittrice morì a soli 39 anni, alcolizzata e schiacciata dalla fama improvvisa.

L’edizione analizzata è stata pubblicata da Einaudi Stile Libero nel 2006.

Raffaella Cremonesi