
Magari Domani Onlus: il Progetto Abitare
In questo numero di Benvenuti in Condominio dedicato al co-housing, abbiamo fatto una chiacchierata con anche con Andrea Avila, educatore e tra i fondatori di Magari Domani Onlus, cooperativa di Gazzada nata nel 2008 che da oltre dieci anni si prende cura di giovani con disabilità. Andrea ci ha raccontato la sua esperienza, che unisce visione sociale, concretezza e coraggio: quello di costruire opportunità abitative e relazionali per giovani adulti con disabilità. Un progetto che nasce dalla Legge Regionale 112/2016 e che oggi prende forma nei territori, tra cui quello di Gazzada, grazie alla collaborazione tra enti locali, famiglie e una rete educativa che lavora ogni giorno sul campo.
«Nei tre centri diurni attivi seguiamo circa 90 ragazzi, offrendo percorsi educativi, relazionali e sociali. Quando in un territorio emerge il bisogno di un servizio — perché la disabilità non trova spazio, riconoscimento e accoglienza nel contesto sociale — interveniamo per colmare un vuoto. Lo facciamo consapevoli che ogni servizio rischia, se non inserito in un percorso culturale e inclusivo, di avvallare forme sottili di discriminazione e segregazione. Il nostro obiettivo è invece l’inclusione territoriale: porte aperte, relazioni, incontri. I nostri giovani devono uscire, abitare il paese, farsi conoscere. E il territorio deve farsi carico della loro presenza. A Gazzada, ad esempio, stiamo portando avanti un modello che punta a moltiplicare i legami di dipendenza positiva: se io sto bene, è anche grazie a ciò che il territorio costruisce con me».
Il progetto Abitare nasce da qui. Perché anche per una persona con disabilità, diventare adulta significa cambiare ruolo, valutare dove e con chi vivere, prendere decisioni.
«In questi anni, abbiamo accolto ragazzi tra i 18 e i 20 anni: oggi iniziamo ad accompagnarli verso i 30, costruendo con loro percorsi di adultità reale. Abbiamo cercato luoghi veri, simbolici e vivi. A Gazzada, abbiamo acquistato e ristrutturato un’ex struttura alberghiera storica, “Posta
Vecchia”, luogo suggestivo e carico di memoria collettiva. Una “nave scuola” che dal 2021 ha ospitato oltre 40 persone in percorso abitativo».
Oggi, alcuni tra i ragazzi si sentono pronti a uscire definitivamente da casa e costruire un progetto di vita indipendente. Il lavoro educativo è continuo: al loro fianco, ma anche con le famiglie, ascoltandone i bisogni e costruendo risposte sostenibili, umane, condivise, «è un passaggio educativo fondamentale: non ci concentriamo sulla disabilità, ma sulla normalità del vivere insieme».
«Nel nostro progetto, “abitare” è molto più che avere un tetto sopra la testa. Significa avere uno spazio personale (ogni camera con bagno privato), ma anche condividere, quando necessario, i momenti comuni. Significa scegliere con chi vivere, quindi in gruppi da 2 a 5 persone, sperimentare l’autonomia e, soprattutto, essere parte di un contesto, non nascosti in una struttura chiusa».
Tutte queste attività, che Andrea ci ha raccontato con orgoglio e tanta passione, sono accomunate dalla volontà di non chiudersi, «ma entrare in comunicazione, creare ponti, mostrare possibilità, perché è questo che rende adulti. Abbiamo investito risorse, energie, fiducia e continueremo a farlo», come dimostra la stretta collaborazione con Radio Village Network, la radio web con sede a Bodio Lomnago in cui i ragazzi sono diventati protagonisti e autori di un loro programma.
«L’Italia è un Paese ricco di volontariato – ha concluso Andrea – fatto di persone belle e generose. Ma serve anche uno sforzo organizzativo e culturale, un investimento economico e politico. Noi ci crediamo. E ci siamo».
Coloro che fossero interessati a scoprire di più sulla realtà di Magari Domani Onlus, può visitare il sito www.magaridomanionlus.it e le pagine Instagram @magaridomanionlus e Facebook Magari Domani Onlus.
Giulia Nicora