
Il cane numero 2
Capita spesso che quando si prende un cane, nel giro di poco tempo si pensi di prenderne un
secondo.
Le motivazioni possono essere molteplici ma quella che mi capita di sentire più spesso è: almeno
si fanno compagnia durante la nostra assenza.
Una volta modificata la routine giornaliera per la gestione del cane, l’arrivo del secondo non
comporta più nessuno sforzo in questo senso e in un certo senso è vero, ma c’è un MA.
E’ vero che il cane è un animale sociale (ma non tutte le razze sono geneticamente propense alla
presenza di un altro cane) ma è anche vero che la convivenza in un ambiente magari non idoneo
o ristretto potrebbe sollevare grosse problematiche.
Fino a che i cani sono cuccioli farli crescere sembra una buona idea, ma poi crescono e devono
determinare il loro ruolo all’interno del nucleo famigliare e anche tra di loro.
Capita più spesso di quanto si creda che una famiglia si trovi a vivere con i cani separati in casa
perché incompatibili.
Incompatibili a tal punto di aggredirsi l’un l’altro, comportando preoccupazione, intervento del
veterinario nei casi più gravi, nonché cessione dell’animali a canili o altri privati nei casi ancora più
gravi.
Quando vengo chiamata per gestire l’acquisto o l’adozione del secondo cane (o del terzo o del
quarto etc..) dico sempre ai miei clienti di essere pronti all’evenienza di doverli tener separati
anche per lungo tempo, se non per sempre.
Preferisco che sappiate che questo è un’ipotesi, non la regola, che può verificarsi anche dopo un
percorso addestrato o tramite veterinario esperto in comportamento.
Si è pronti a raddoppiare l’impegno di tempo?
Anche solo le passeggiate potrebbero essere necessarie separate, con un enorme impiego di
tempo in più.
Uscire di casa comporta molta attenzione e preparazione in più.
Ma oltre al tempo, avremmo lo spazio necessario per gestirli separatamente?
Non parlo solo dell’appartamento del quarto piano, per fare un esempio, ma anche del giardino.
Siamo disposti ad impiegare anche delle risorse economiche per mettere in sicurezza casa e
giardino in caso ci si presenti questa eventualità?
Le domande che bisognerebbe porsi sono molteplici e sarebbe sempre meglio cercare un
professionista che segua tutto il percorso, dall’eventuale scelta, al primo ingresso e alla gestione
nel quotidiano.
Vivere con più di un cane è di sicuro una ricchezza ma va valutato sotto molti punti di vista.
Teniamo anche presente il contesto in cui viviamo, ci sono già difficoltà con altri condomini solo
per la presenza di un cane?
Quante ore siamo fuori di casa? Questo aumenta il rischio di incidenti, anche quando due cani
non prevedano una gestione separata potrebbe entrare in conflitto.
Capita anche a noi, capita anche tra fratelli e sorelle.
Come anticipavo prima non tutte le razze sono predisposte per vivere in gruppo.
Adesso userà un termine tecnico: aggressività intraspecifica.
Cos’è: è un comportamento aggressivo rivolto ad appartenenti della stessa specie.
Solitamente razze con questa caratteristica sono frutto della selezione da parte dell’uomo di
caratteristiche specifiche, principalmente in cani selezioni per la difesa della proprietà.
Altro aspetto da valutare è il sesso, è a volte più semplice far convivere un maschio ed una
femmina.
Ma anche in questo caso bisogna fare attenzione alle cucciolate fuori programma, al nervosismo
del maschio nel periodo del calore della femmina.
Anche qui il tempo raddoppia per la gestione in questi periodi, in genere due volte l’anno, ma
siamo disposti a pulire un po’ di più? Abbiamo tempo per la gestione separata che in questi
periodi diventa necessaria e obbligatoria (almeno fino alla sterilizzazione di uno dei due soggetti?)
Come avete potuto leggere le domande sono molteplici e non hanno una risposta un’univoca. Il
professionista deve valutare una serie di variabili e non offendetevi se a seguito di una consulenza
vi sia sconsigliato l’ingresso di un altro cane.
L’esperta consiglia: in caso decidiate di prendere un secondo cane fatevi seguire da un
professionista che potrà indirizzarvi sulla razza o sul soggetto migliore (in caso di adozione)
perché non tutti i cani, che siano di razza o meno, sono geneticamente predisposte alla
condivisione di risorse e spazi con altri soggetti.