lunedì, 4 agosto 2025

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Quanto inquina il condominio?

Dalla caldaia alla lavatrice: un viaggio tra le cattive abitudini condominiali che danneggiano l’ambiente e i comportamenti virtuosi che tutti possiamo adottare, ogni giorno.

Inquinare è facile, anche senza accorgersene. Soprattutto in condominio, dove le abitudini scorrette – moltiplicate per decine di famiglie – diventano un problema ambientale concreto. Ma c’è una buona notizia: si può fare molto, con poco. Basta sapere dove intervenire e agire prima di tutto nel proprio quotidiano.

Il primo nemico silenzioso è il riscaldamento. Una caldaia centralizzata obsoleta o mal mantenuta può sprecare fino al 30% in più di energia rispetto a un impianto moderno (fonte: ENEA, 2022). Se a questo si aggiunge la cattiva gestione del calore – finestre aperte per abbassare la temperatura, termosifoni accesi a pieno regime anche nelle aree comuni – l’impatto ambientale cresce.

Il comportamento scorretto più comune è ignorare lo stato dell’impianto e i suoi consumi, pensando che non spetti a noi fare qualcosa. La soluzione passa da un intervento consapevole: proporre in assemblea un audit energetico dell’edificio, utile non solo per contenere l’inquinamento, ma anche per risparmiare in bolletta.

Un’altra criticità è rappresentata dalla luce comune, spesso lasciata accesa h24 nei vani scala, nei garage o negli ingressi. Una singola lampadina a incandescenza consuma circa 70 kWh all’anno se lasciata accesa 24 ore su 24; il consumo aumenta esponenzialmente con l’uso di più corpi illuminanti e senza sistemi di temporizzazione. Il comportamento scorretto è affidarsi ancora a tecnologie superate e ignorare i consumi condominiali.

La soluzione è semplice ed economica: sostituire le lampadine con luci a LED e installare sensori di movimento o timer. Essere attenti e spegnere le luci lasciate accese da altri è cosa buona ma non basta. Non bisogna dimenticare che l’amministratore di condominio non è (sempre) il nostro vicino di casa e queste piccole accortezze devono essere esplicitamente portate alla sua attenzione perché lui possa predisporre la giusta attività per risolverle.

Un altro, e più subdolo, problema arriva dalle microplastiche rilasciate nell’ambiente durante ogni lavaggio in lavatrice. Secondo uno studio del Joint Research Centre della Commissione Europea, un singolo lavaggio può liberare fino a 700.000 microfibre sintetiche nell’acqua (JRC, 2020).

Considerando che ogni famiglia italiana effettua in media 4 lavaggi a settimana (Istat e Electrolux, 2023), in un condominio da dieci appartamenti si possono superare i 2.000 lavaggi all’anno, con una dispersione potenziale di oltre un miliardo di microfibre. Spesso si commette l’errore di ignorare l’impatto ambientale del bucato, soprattutto per i tessuti tecnici (poliestere, pile, elastan). Per questo esiste una soluzione (fortunatamente). In commercio si trovano per poche decine di euro dei dispositivi specifici – sacche bucato filtranti – che trattengono le microfibre durante il lavaggio, impedendone il rilascio. Un gesto pratico, economico e ad alto impatto positivo.

Ultimo e più classico dei temi riguarda la raccolta differenziata mal gestita. Plastica sporca nei contenitori, carta non piegata, vetro misto a rifiuti organici. Il risultato? Il rifiuto non viene riciclato correttamente, e i costi per il servizio aumentano. Il comportamento scorretto, in questo caso, è spesso frutto di disinformazione o scarsa attenzione. La soluzione è collettiva: informare con chiarezza, promuovere le buone pratiche. Un’azione, semplice ma potente, potrebbe arrivare direttamente dagli amministratori (spesso invasi dalle lamentele sul vicino disattento e dal timore di essere.

Perché non inviare annualmente a tutti i condòmini il calendario aggiornato della raccolta rifiuti e le linee guida del gestore locale? Si potrebbe fare anche di più, magari organizzando – con il supporto delle aziende comunali – una serata informativa che, oltre a educare, rafforza anche il senso di comunità e rispetto per chi verrà dopo di noi.

Il condominio è uno specchio delle nostre abitudini. E se è vero che l’inquinamento nasce spesso da gesti inconsapevoli, è altrettanto vero che il cambiamento può iniziare in modo altrettanto semplice. Con un po’ di attenzione, una buona informazione e qualche iniziativa condivisa, vivere in condominio può diventare un’occasione concreta per fare la propria parte nella salvaguardia del pianeta.

Gianluca Carullo