Dopo il boom del Superbonus 110% – introdotto dal Decreto Rilancio nel 2020 – e il successivo ridimensionamento, pochi mesi prima dell’estate 2025 il panorama delle detrazioni cambia ancora, con riflessi concreti sulla qualità della vita condominiale, in particolare per quanto riguarda la climatizzazione estiva.
Superbonus ora scende al 65%, ma con paletti
La Legge di Bilancio 2025 ha sgonfiato l’aliquota: da 110% si passa al 65% dal 1° gennaio 2025, e solo se i lavori sono avviati entro il 15 ottobre 2024. Inoltre, l’agevolazione resta riservata a condomìni, mini-condomini (2–4 unità) e onlus/APS, mentre edifici unifamiliari sono esclusi
Solo le zone sismiche – colpite da eventi dopo il 2008 – continueranno a beneficiare del tasso al 110% fino al 31 dicembre 2025 .
Malgrado lo scrollo all’aliquota, rimane centrale il tema della climatizzazione estiva. La normativa prevede ancora l’inclusione della sostituzione di impianti termici con sistemi a pompa di calore “reversibili” che garantiscano anche il raffrescamento come intervento trainante, ergo detraibile al 65%, purché abbinati a lavori di isolamento o miglioramento energetico
Questo significa che in un condominio, installare un impianto di climatizzazione centralizzata ad alta efficienza (classe A o superiore) può ancora accedere all’agevolazione, dimostrando miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio
Implicazioni per il condominio
- Tempistiche rigide – assemblea condominiale e CILA dovevano essere presentate entro ottobre 2024 per godere del Superbonus 65%, altrimenti scatta solo l’Ecobonus o il classico Bonus Condizionatori
- Efficienza energetica e comfort – gli impianti reversibili, se ben dimensionati e centralizzati, possono climatizzare con minore impatto energetico e consumi, migliorando sia le prestazioni invernali sia il benessere estivo.
- Gestione condominiale – l’intervento richiede competenze per coordinare tecnici, asseverazioni e pratiche ENEA, con la necessità di pianificazione sui consumi condivisi.
- Alternative meno agevolate – se i requisiti non sono rispettati, resta soltanto l’Ecobonus al 50‑65% o il Bonus Condizionatori (fino al 50%) .
Cosa fare in condominio
- Verificare pratiche assembleari e amministrative del 2024: sono decisive per stabilire se si potrà ancora accedere al 65%.
- Prevedere sistemi centralizzati e pompe di calore ad alta efficienza, da progettare con architetti/ingegneri.
- Coordinare CILA, certificazioni ENEA e prestazioni tecniche, fondamentali per l’accesso alla detrazione.
- Valutare casi alternativi: se i tempi sono scaduti, orientarsi su Ecobonus o Bonus condizionatori.
Il Superbonus resta uno strumento valido per migliorare l’efficienza energetica e il comfort anche in estate, a patto che i condomìni abbiano rispettato le scadenze e adottato impianti reversibili centralizzati. Il 2025 impone tempi stretti e maggiore attenzione tecnica. Per vivere meglio il caldo estivo, pianificare oggi è decisivo: chi si muoverà per tempo potrà sfruttare ancora il vantaggio fiscale, mentre gli altri dovranno affidarsi a incentivi meno generosi.
Redazione