Il SUPERBONUS è stato, senza dubbio, l’esperimento più grande della storia edilizia italiana. Una misura che ha promesso di cambiare i palazzi, rendere più efficienti le case, alleggerire le bollette e modernizzare l’intero patrimonio immobiliare. Per mesi è stato raccontato come la grande occasione per tutti, e in particolare per chi vive in CONDOMINIO, dove gli interventi collettivi potevano trasformare edifici vecchi e dispendiosi in strutture all’avanguardia.
Il bilancio finale, però, parla chiaro: 127 miliardi di euro a carico dello Stato, quasi mezzo milione di edifici coinvolti, e soprattutto i CONDOMINI, che pur rappresentando appena il 27% dei cantieri, hanno assorbito quasi il 70% degli investimenti totali. La LOMBARDIA è stata la regione più costosa, con quasi 24 miliardi spesi. Numeri da capogiro, che fanno riflettere sul presente e sul futuro del nostro patrimonio edilizio.
Il boom dei condomini
Il CONDOMINIO MEDIO italiano ha visto nel SUPERBONUS una speranza. Finalmente si poteva pensare a interventi come il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, il rifacimento del tetto o l’installazione di impianti fotovoltaici senza pesare direttamente sulle tasche dei singoli proprietari. La logica della detrazione al 110% o dello sconto in fattura era accattivante: lavori gratis o quasi, con il valore della casa che saliva e i consumi energetici che scendevano.
Gli amministratori di condominio si sono ritrovati a gestire assemblee infuocate, con decisioni da prendere in fretta e pressioni continue da parte delle imprese. Non era più solo questione di approvare una spesa ordinaria, ma di lanciarsi in progetti da centinaia di migliaia di euro. In media, un condominio italiano ha speso oltre 600.000 euro per gli interventi, con punte ancora più alte nelle grandi città.
Le illusioni e i problemi
Ma il sogno si è presto scontrato con la realtà. I nostri articoli su Benvenuti in Condominio lo hanno raccontato passo dopo passo: “La grande illusione condominiale” ha mostrato come molte famiglie si siano ritrovate con lavori bloccati, cantieri sospesi e crediti fiscali difficili da cedere.
Gli errori principali sono stati due: da un lato, una normativa costruita in fretta e cambiata troppe volte; dall’altro, la mancanza di preparazione dei condomini stessi. Troppi si sono lanciati nell’avventura senza comprendere davvero i tempi, i costi nascosti e i rischi. Alcuni si sono trovati con cantieri infiniti, altri con imprese fallite a metà lavori, altri ancora con conti gonfiati che hanno attirato l’attenzione della Guardia di Finanza.
Il ruolo della Lombardia e delle grandi città
La LOMBARDIA è stata il cuore pulsante del fenomeno. Milano e provincia hanno visto decine di migliaia di condomini partire con i lavori, attratti dalla possibilità di riqualificare edifici spesso obsoleti e costosi in termini energetici. Ma è anche qui che si è concentrato il maggior numero di cantieri problematici, proprio per la complessità delle operazioni e per la mole di richieste.
Per il CONDOMINIO MEDIO lombardo, il SUPERBONUS è stato un’arma a doppio taglio: da un lato l’occasione di migliorare radicalmente la qualità dell’abitare, dall’altro un percorso ad ostacoli che ha lasciato cicatrici.
Le esperienze raccontate da Benvenuti in Condominio
Noi della redazione abbiamo raccolto decine di testimonianze. C’è chi ha visto il proprio palazzo rivivere, con nuove facciate e spese energetiche ridotte del 40%. E c’è chi, al contrario, ha denunciato lavori iniziati e mai finiti, con ponteggi rimasti per mesi a coprire le finestre e a rendere invivibili gli appartamenti.
Abbiamo parlato di “illusione condominiale” quando la promessa di lavori gratis si è trasformata in incubo. Abbiamo avvertito sul “fine del maxi sconto” quando le detrazioni sono passate dal 110% al 65%. E abbiamo raccontato il “conto salato per lo Stato”, con 127 miliardi che resteranno a carico di tutti i contribuenti.
Il futuro: meno bonus, più realismo
Con la fine del 110%, oggi restano detrazioni minori (65% o 70% in casi particolari) e possibilità limitate per i condomini di ottenere agevolazioni. Questo significa che i lavori futuri richiederanno più partecipazione economica diretta, più pianificazione e meno improvvisazioni.
Per il CONDOMINIO MEDIO, la lezione è chiara: non esistono pasti gratis. Le opportunità vanno colte, ma con preparazione e consapevolezza. Un condominio che decide di riqualificarsi deve valutare tempi, imprese, tecnici, assicurazioni e garanzie, senza affidarsi solo alla promessa dello Stato.
Conclusione
Il SUPERBONUS è stato una rivoluzione. Ha mostrato cosa significa, in pratica, mettere mano a un intero patrimonio immobiliare e provare a renderlo più efficiente e moderno. Ma ha anche insegnato che senza regole stabili e senza responsabilità collettiva, il rischio di trasformare un sogno in incubo è altissimo.
Oggi i condomini italiani hanno davanti una sfida nuova: imparare a gestire le opportunità con più realismo, più cultura della manutenzione e più partecipazione consapevole. Solo così l’esperienza, pur costosa, del SUPERBONUS potrà lasciare una traccia positiva.
Redazione