Il mese di luglio porta con sé il sole, le ferie, le serate all’aperto… ma anche, sempre più spesso, violenti temporali, grandinate improvvise, raffiche di vento e fenomeni atmosferici che, fino a pochi anni fa, sembravano eccezioni. Oggi, invece, fanno parte della nuova normalità climatica. E quando queste intemperie colpiscono un condominio, i danni possono essere anche molto seri: tetti scoperchiati, grondaie divelte, ascensori bloccati, allagamenti nei box, facciate danneggiate. Senza contare le conseguenze su balconi, vetrate, tende da sole e altre parti private esposte.
Davanti a questi scenari, la domanda che sorge spontanea – e che spesso nessuno sa davvero a chi rivolgere – è: chi paga?
La risposta, purtroppo, non è semplice. Molti condomìni, infatti, hanno polizze assicurative “base” che non prevedono la copertura dei danni causati da eventi atmosferici estremi. Altri invece hanno coperture più estese, ma con franchigie elevate, limiti precisi o esclusioni poco conosciute.
È proprio in questi casi che diventa cruciale il ruolo dell’amministratore. Non solo come gestore tecnico della situazione, ma come figura di riferimento trasparente e informata, in grado di spiegare se la polizza copre quel tipo di danno, come presentare una richiesta di risarcimento, quali documenti servono, chi deve anticipare eventuali spese. Un buon amministratore dovrebbe anche condividere con i condomini lo stato aggiornato della polizza in essere, chiarendo quali rischi sono effettivamente coperti e quali no. Chiedere queste informazioni non è essere “diffidenti”: è partecipare in modo attivo alla vita della comunità.
Ma ancora prima dei danni, c’è la prevenzione, che è sempre il modo migliore per evitare costi, discussioni e problemi. E anche in questo caso, l’estate è il momento giusto per agire. Tetti, grondaie, terrazzi, pozzetti e pompe devono essere controllati, puliti, messi in sicurezza. L’ascensore – punto particolarmente vulnerabile – va protetto da eventuali infiltrazioni e cortocircuiti. Anche i balconi e le aree comuni vanno monitorati: un vaso lasciato sul parapetto o una tenda non fissata bene possono trasformarsi in pericoli.
In caso di danni seri, però, la questione della responsabilità diventa delicata. Se la manutenzione è stata trascurata, se le segnalazioni dei condomini sono state ignorate, l’amministratore potrebbe essere chiamato a rispondere. In altri casi, se il danno deriva da un evento davvero imprevedibile, nessuno può essere considerato direttamente responsabile, ma resta comunque da affrontare il nodo economico delle riparazioni.
Anche i singoli condomini hanno un ruolo importante. Conviene verificare che la propria assicurazione personale copra i danni da eventi atmosferici, ma anche segnalare eventuali situazioni di rischio alle parti comuni e documentare tutto in caso di incidente: fotografie, video, date precise, testimonianze. Tutto questo sarà utile per eventuali richieste di rimborso o per evitare future contestazioni.
In definitiva, il cambiamento climatico ha già bussato alle porte dei nostri palazzi, e non possiamo più far finta di non sentire. Parlare di prevenzione, polizze e responsabilità non significa essere pessimisti, ma semplicemente essere pronti. Un condominio informato, che agisce prima dell’emergenza, è un condominio che funziona meglio e vive con più serenità anche i momenti difficili. E non è questo, in fondo, quello che tutti vogliamo?
A,L.