Nel giorno dell’anniversario dello sbarco sulla Luna, immaginiamo come sarà vivere — e litigare — in condominio lunare
Domenica 20 luglio 2025.
Esattamente 56 anni fa, Neil Armstrong metteva piede sul suolo lunare. Oggi, mentre sulla Terra le assemblee condominiali si svolgono tra liti su millesimi, piante sul pianerottolo e rumori molesti, iniziamo a chiederci: come sarà la vita condominiale… fuori dal pianeta?
Condominio lunare: fantascienza? Non proprio.
Con il ritorno delle missioni NASA, la stazione lunare prevista da ESA e l’ambizioso progetto Artemis, non è più fantascienza pensare a piccoli insediamenti abitativi sulla Luna nei prossimi 20-30 anni.
Moduli abitativi condivisi, energia a pannelli solari, coltivazioni in serra, spazi comuni pressurizzati: tutto fa pensare che, anche lì, nasceranno i primi condomìni extraterrestri.
E con essi, i primi problemi… ben noti anche qui.
Le prime regole condominiali lunari
Se abiti in uno spazio condiviso, le regole sono inevitabili. Immaginiamo alcune tra le più curiose (ma plausibili):
- Chi paga la manutenzione della serra idroponica comune?
- Come si gestisce la raccolta differenziata dei rifiuti biologici in gravità ridotta?
- Si può fumare nella capsula personale? (Spoiler: no.)
- Chi è responsabile se un modulo abitativo perde ossigeno? L’amministratore o l’assemblea?
L’amministratore lunare: figura chiav
In un contesto così estremo, l’amministratore di condominio sarà più simile a un comandante tecnico e sociale: dovrà conoscere la manutenzione dei moduli abitativi, coordinare turni di lavoro, monitorare le risorse (ossigeno, acqua, energia).
Ma anche mediare tra chi vuole più spazio personale e chi pretende l’orto biologico condiviso nella cupola 3.
E quando un vicino ascolta musica ad alto volume… attraverso le pareti sottili della base lunare?
Nascerà il primo “regolamento per la convivenza interplanetaria”, magari redatto da una Camera Condominiale Spaziale.
Assemblee a gravità zero: più leggere, ma sempre tese
Sogniamo già le assemblee tenute fluttuando in cerchio, microfono alla mano (anzi, al casco), con il solito condomino che contesta i verbali.
Magari saranno digitali, olografiche, ma la sostanza resterà: decidere insieme, gestire spese comuni, tutelare il bene collettivo.
Cosa ci insegna questo gioco lunare?
Che ovunque andremo, se vivremo insieme, ci sarà bisogno di regole, ascolto, responsabilità.
Che anche nello spazio, la qualità dell’abitare sarà fatta di manutenzione, convivenza e buon senso.
E che forse, immaginare un condominio sulla Luna, ci aiuta a guardare meglio a quello in cui viviamo oggi.
Conclusione: prima di conquistare la Luna, impariamo a convivere sulla Terra
Mentre festeggiamo questo anniversario storico, possiamo sorridere al pensiero di una “assemblea condominiale interplanetaria”, ma anche cogliere il messaggio più profondo:
la capacità di costruire e condividere spazi vivibili, armoniosi, sicuri è la vera conquista — oggi come domani, sulla Terra come nello Spazio.
Redazione