C’è una domenica che pesa più delle altre. Non è piovosa, non è nebbiosa, e non è nemmeno quella in cui hai promesso di sistemare la cantina. È l’ultima domenica d’agosto. Quella in cui il profumo della crema solare svanisce dalle narici, il costume è ancora steso sul balcone (insieme alla voglia di vivere), ma la chat condominiale ha già ricominciato a vibrare come una centrale operativa.
La domenica 31 agosto è una specie di Capodanno estivo: si fanno buoni propositi, si giura che “da settembre si cambia” e intanto si cerca disperatamente un modo per non crollare psicologicamente al pensiero della sveglia delle 6:45 del lunedì.
Ma noi di Beneventi in Condominio, che conosciamo a menadito il condominio medio italiano, abbiamo una proposta concreta, leggera e ironica: trasformare l’ultima domenica d’agosto in una festa condominiale del rientro, una celebrazione collettiva del “si ricomincia”, da vivere insieme e non ognuno chiuso nel proprio appartamento a scrollare meteo e calendario.
L’idea: il “Back to Condo Party”
Il nome è già un programma. Non un’orgia di rimpianti, ma una piccola festa tra vicini. Che si tratti di un pranzo condiviso in giardino, una tombolata improvvisata nel cortile o un karaoke di fine estate sul ballatoio (con playlist anni ’90 obbligatoria), la regola è una sola: nessuno deve parlare del lavoro di domani.
Perché funziona?
Perché i condomini sono microcosmi sociali. E se è vero che condividiamo le mura, i parcheggi e (purtroppo) anche le urla di qualche televisore troppo entusiasta, allora tanto vale condividere anche un momento di leggerezza.
E poi la scienza lo conferma: socializzare riduce lo stress. A maggior ragione se avviene in un ambiente familiare, con persone che – nel bene o nel male – vediamo ogni giorno. Fare rete, sorridere, mangiare qualcosa insieme… è la terapia di gruppo più economica del mondo. E senza bisogno di prenotazione.
Come si organizza?
- Un cartello in bacheca: niente messaggi WhatsApp aggressivi. Basta un foglio A4 colorato con su scritto “Domenica 31 – Festa del Rientro! Ci troviamo in cortile dalle 18, portate un sorriso e qualcosa da condividere”.
- Zero budget: ognuno porta qualcosa (bibita, dolcetto, storia da raccontare). Nessuna ansia da prestazione, nessun gazebo da montare.
- Un tema (facoltativo ma divertente): “L’oggetto più assurdo che ti sei portato in vacanza” o “La foto più trash dell’estate” da stampare e appendere.
- Un momento simbolico: tipo bruciare un foglietto con scritto “parcheggi, bollette, e riunioni condominiali” (rigorosamente in modo sicuro, ovvio), per esorcizzare l’autunno.
Il bonus: migliorare il clima condominiale
Scherzi a parte, queste iniziative hanno anche una ricaduta seria. Dove ci si conosce, ci si aiuta di più. Ci si sopporta meglio. Si evita che ogni discussione diventi una guerra fredda per una tapparella lasciata giù o un bidone spostato male.
Creare un’occasione conviviale può davvero cambiare il tono delle relazioni tra vicini. Non sarà la soluzione definitiva ai problemi del condominio, ma è un punto di partenza umano e concreto.
E se nessuno partecipa?
Allora pazienza. Ma tu ci avrai provato, e avrai comunque dato un segnale positivo. Magari qualcuno scenderà solo per curiosità. Magari l’anno prossimo saranno in dieci. Oppure si spargerà la voce e diventerà una tradizione. Ogni condominio ha il suo ritmo. L’importante è seminare.
In conclusione, l’ultima domenica di agosto può essere una maledizione… oppure un’occasione. Dipende tutto da come scegliamo di viverla. E il condominio, che spesso ci sembra solo un insieme di bollette, spese straordinarie e rumori molesti, può rivelarsi una piccola comunità pronta a sorprenderci.
Quindi lasciate perdere la nostalgia, spegnete per un attimo le notifiche, mettete su un caffè (o qualcosa di più fresco) e scendete in cortile. Perché, anche se le vacanze sono finite, i rapporti umani sono ancora in alta stagione.
Buona ultima domenica d’agosto a tutti,
dalla redazione che ama l’ironia e il buon vicinato.
Redazione Benvenuti in Condominio-Condominio e malinconia del rientro: come sopravvivere (con ironia) all’ultima domenica d’agosto–