domenica, 10 agosto 2025

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Una controversia tipica… risolta grazie alla mediazione di un counselor

In questo articolo presentiamo una situazione simulata, costruita a partire da esperienze ricorrenti in condominio, per mostrare come la mediazione con il supporto di un counselor possa portare ad una risoluzione efficace dei conflitti.

Il caso: rumori e nervi tesi tra vicini
Il signor Rossi, proprietario al primo piano, lamenta continui rumori provenienti dall’appartamento sopra il suo, abitato dalla signora Bianchi, madre di due bambini piccoli. Dopo ripetuti richiami e uno scontro verbale, la tensione è diventata insostenibile.

Rossi: “Non è più vivibile, a tutte le ore si sentono urla e sbattere di sedie. Ho diritto alla mia tranquillità!”
Bianchi: “Non posso imbavagliare i miei figli. È facile parlare quando non si hanno bambini!”

L’amministratore, in difficoltà nel gestire la situazione, propone un incontro di mediazione con il supporto di un counselor.

L’intervento del counselor
Il counselor apre l’incontro chiarendo il suo ruolo: non giudicare, ma facilitare il dialogo.

Counselor: “Oggi non siamo qui per stabilire chi ha ragione, ma per capire come ognuno di voi sta vivendo questa situazione e cosa serve per migliorare la convivenza.”

Con alcune domande mirate, aiuta i due a riconoscere i propri bisogni:

Counselor (a Rossi): “Quando dice che ‘non è più vivibile’, che cosa intende? Qual è il momento in cui sente di perdere più la pazienza?”
Counselor (a Bianchi): “Cosa la fa sentire sotto pressione quando le viene chiesto di ridurre il rumore? Quali strategie ha già provato?”

L’analisi porta alla luce che i momenti più critici sono la sera dopo le 21 e che la signora Bianchi non aveva mai pensato a soluzioni per rendere i giochi dei bambini più silenziosi in quelle ore.

La mediazione: dal conflitto all’accordo
Attraverso il confronto facilitato, emerge una proposta condivisa:
– I bambini non giocheranno con giochi rumorosi dopo le 21.
– Il signor Rossi, consapevole delle difficoltà di gestione familiare, si impegna a segnalare i momenti più problematici in modo non accusatorio, usando un canale di comunicazione concordato (chat condominiale privata).

Conclusione
Questa simulazione mostra come un counselor può trasformare uno scontro in un incontro, aiutando le parti a spostarsi dal giudizio reciproco alla ricerca di soluzioni concrete.

“Quando si riesce a dire ‘questo è ciò che sento’ invece di ‘questo è ciò che fai’, il conflitto diventa occasione di crescita comune.”

Se vuoi condividere riflessioni o chiedere informazioni su come la mediazione può aiutare anche nel tuo condominio, puoi scrivermi a:

occhiobuono.ciro@libero.it – WhatsApp 3296438675

Ciro Occhiobuono