
Il Condominio come luogo di convivenza e di opportunità
Il Condominio viene disciplinato dagli articoli tra il 1117 e il 1139 del Codice Civile e consiste in una tipologia di comproprietà rappresentata dalla coesistenza di parti comuni necessarie alle unità abitative esclusive che lo compongono e destinate alla loro stessa sussistenza.
Tale visione del condominio risulta comunque una tradizionale e in qualche modo limitata, pur riconoscendone l’importanza. Infatti, risulta lodevole quando un condomino propone un’iniziativa che possa giovare l’intero condominio, luogo di socializzazione di notevole importanza nonché vera e propria comunità, basata sulla condivisione, sulla solidarietà e sul senso civico.
Ne deriva che sulle parti comuni sussista una “proprietà” da parte di ciascun condomino in quote proporzionali (art. 1118 c.c.) da cui derivano differenti oneri e obblighi (non solo di contribuzione nelle spese), anche al fine di non impattare negativamente sulle stesse o renderle inservibili anche a un solo condòmino, da un punto di vista sia di sicurezza e di rischi, sia di stabilità e quindi strutturale, sia di decoro architettonico. Inoltre, fatto salvo il diritto per ciascun partecipante di servirsi della cosa comune (così come disciplinato e nei limiti previsti dall’art. 1102 del c.c.), sarebbe opportuno che ciascun condomino non intervenga senza autorizzazione dell’amministratore nelle parti comuni, sostenendo anche personalmente spese per le stesse (tranne in casi di effettiva urgenza, trascuranza o necessità disciplinati dall’art. 1134 cc), rischiando di non vedersi rimborsato quanto anticipato – oltre al rischio di procurare un danno alle parti comuni.
Lo sguardo che si dovrebbe rivolgere verso tale ambiente residenziale è quello di un luogo ove stringere legami ma anche un modo per poter costruire un benessere collettivo, ricordando sempre l’importanza di far prevalere la collaborazione e la condivisione dei propri pensieri sull’individualismo, in modo tale da portare un valore aggiunto all’interno di questa comunità.
Proprio per questo, momenti di incontro come le Assemblee rappresentano un momento collegiale di estrema rilevanza, in quanto sedi idonee per discutere e affrontare collegialmente (e non in autonomia) piccole esigenze o desideri che nascono da idee o bisogni quotidiani che possono giovare ai più, in ottica di pensare agli spazi comuni come luoghi da destinare anche ad attività culturali, ricreative ma anche sportive ed ecologiche, sempre nel rispetto delle norme e dei regolamenti condominiali.
Un esempio sono le delibere volte a destinare una sala comune, magari un tempo utilizzata come mero locale di deposito di materiali, a una sala per riunioni condominiali (prevedendo anche un piccolo risparmio per il condominio) o anche in locale adibito a lavanderia o addirittura a una sala palestra, investendo in strumenti idonei e adatti (analizzando le effettive fattibilità e normative del caso).
Un altro interessante esempio, in tema di sostenibilità e “green ecology”, sono gli “orti condominiali”, ovvero piccole “serre” negli spazi comuni del condominio in cui coltivare ortaggi “fuori suolo”, condivisi tra i condomini, pensate per avere una piccola fornitura agricola a kilometro zero. In questa innovativa ed ecosostenibile tecnologia, le piante in sospensione e fuori dal terreno ricevono acqua e altre sostanze nutritive dalle radici, in un ambiente comune, attrezzato e controllato, in modo tale da ridurre la diffusione di parassiti e di malattie tipiche della coltivazione in terra.
Pur consistendo in idee estremamente innovative, messa in pratica in un complesso residenziale di recente costruzione a Milano (zona Navigli), si può comprendere anche come tale tipologia di coltivazione porterà man mano a un cambiamento radicale all’interno della visione dei condomìni, rendendoli vere e proprie comunità sostenibili e, come in questo caso, ecosistemi di produzione alimentare.
Sicuramente, risulterà importante improntarsi verso una visione più flessibile e orientata verso un futuro più sostenibile, in modo tale da riuscire a rivoluzionare il modo tradizionale di percepire il condominio, sensibilizzando la visione di tutti verso iniziative lodevoli che possono contribuite a sviluppare il senso di comunità, sempre nel rispetto delle normative vigenti.