
Un tuffo nella diversità
Buongiorno condomini, quest’oggi vi parlerò di un tema molto delicato, vissuto da me in prima persona ovvero la convivenza con famiglie che hanno figli o parenti con disabilità. Sono famiglie che affrontano ogni giorno sfide incredibili rispetto alle diverse cure da offrire al loro figlio pensando solo ed esclusivamente al suo bene e a garantirgli una buona qualità di vita.
Mio zio aveva la sindrome di Down e io ho sempre ammirato come mia nonna abbia fatto grandi sacrifici per renderlo autonomo ma vedevo anche le fatiche quotidiane che faceva per occuparsi di lui e del suo futuro. Spesso i caregiver (coloro che si occupano di persone con disabilità) non riescono a chiedere aiuto o non sanno a chi rivolgersi e quindi caricano sulle proprie spalle il peso del proprio lavoro.
Immaginate se oltre a questo devono preoccuparsi dei condomini che vivono accanto a loro e che magari si lamentano per i rumori che sentono, per i capricci o le urla di questi bambini. Lavorando anche a domicilio, sono entrata in diverse realtà famigliari, ognuna con dinamiche particolari ma con il pensiero fisso del benessere del proprio figlio e della sua inclusione nella realtà sociale.
E dove può partire la socialità se non dal proprio contesto di vita?
Lo so, la disabilità/diversità spaventa ancora molto ma bisogna cercare di informarsi e soprattutto, se vi è la possibilità, di coinvolgere la persona disabile in piccole attività fatte insieme; vi assicuro che i genitori saranno molto contenti di questo! Approfittate delle vacanze estive o dei weekend per farvi accompagnare da loro quando portate fuori il cane o fatevi aiutare per buttare la spazzatura o tagliare l’erba del giardino o aiuola in comune. Fate sentire utile l’altro e lui stesso si sentirà gratificato e soddisfatto. Oppure potete invitare la famiglia a casa vostra per una merenda tutti insieme, per giocare o colorare o semplicemente per chiacchierare e conoscersi meglio.
Se invece ci sono situazioni molto gravi di disabilità, fate sapere alla famiglia che voi ci siete, che potete essere di supporto anche solo aiutandoli a fare la spesa o andare in farmacia per loro.
Non è così semplice quello che sto scrivendo e spesso c’è bisogno di molta pazienza per sopportare, capire ed aiutare l’altro ma si può provare per mettersi in gioco e per fare sentire l’altro accettato e ben voluto.
Ora invece mi rivolgo direttamente alle famiglie con qualche consiglio utile per quando inizierà il lungo periodo delle vacanze estive.
Le attività possono riguardare diversi ambiti, sta a voi capire qual è il più adatto per i vostri figli.
- Sicuramente tutte le attività all’aria aperta sono ben gradite: giardinaggio, esplorazione di nuovi fiori/piante/animali o semplicemente giocare con la terra o con la sabbia o creare dei piccoli percorsi sensoriali tattili ed olfattivi con gli elementi della natura (foglie, rami, sassi, fiori…).
- Giocare a palla con gli amici, cucinare insieme una merenda golosa, usare colori tempere o materiale manipolativo per creare qualcosa di nuovo e sporcarsi un po’, fare piccole scenette insieme, creare o ascoltare una storia oppure ascoltare e ballare la propria musica preferita!
- Anche fargli fare esperienze con gli animali della fattoria potrebbe essere un’attività molto carina che porterebbe gioia e benessere ai vostri bambini.
Inutile dire che tutte queste attività fatte con mamma/ papà, sorelle o fratelli, nonni e/o amici si rivelano molte significative per loro anche per creare e mantenere vivo un legame profondo e sincero.
Concludo con un bellissimo pensiero di Hemigway:
Nei nostri momenti più bui, non abbiamo bisogno di soluzioni e consigli. Ciò che desideriamo è semplicemente una connessione umana, una presenza tranquilla, un tocco delicato. Questi piccoli gesti sono le ancora che ci tengono fermi quando la vita esagera